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Spezia riapre il CAMeC, arte in dialogo da Avanguardie a Haring

Centro d'arte moderna e contemporanea riallestito da Wolf

Redazione Ansa

(ANSA) - LA SPEZIA, 04 OTT - Un viaggio nel mondo dell'arte dal periodo delle Avanguardie fino agli ultimi decenni del Novecento, con lavori di Fontana, Munari, Keith Haring, Matta Clark, Baj, le fotografie di Man Raj e del Bauhaus. Sarà possibile farlo da domani alla Spezia grazie alla riapertura al pubblico del Centro d'Arte Moderna e Contemporanea (CAMeC) dopo un restauro durato otto mesi.
    La rivisitazione, che ha riguardato gli spazi e l'esposizione permanente, è frutto della sinergia tra il Comune della Spezia e la Fondazione Carispezia. A firmare il riallestimento il professor Gerhard Wolf, direttore del Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max Planck Institut e membro dell'Accademia delle scienze e delle lettere di Berlin-Brandenburg.
    "Alla Spezia ero stato solo di passaggio fino a pochi mesi fa - spiega Wolf - e siamo partiti dal capire la città, la cosa straordinaria che abbiamo trovato al CAMeC è la compresenza del tocco dei collezionisti, molto frequente negli Stati Uniti e poco in Italia, e della cultura locale legata a un'ipotesi di arte contemporanea". Il patrimonio del museo di piazza Battisti è infatti frutto della donazione delle famiglie Cozzani e Battolini, a cui si aggiunge il fondo del Premio di pittura del Golfo, fondato nel 1933 in ambiente futurista.
    "Abbiamo evitato la classica divisione per classificazione storica - continua Wolf - preferendo il dialogo tra le opere.
    Volevamo creare un ritmo di luce affinché il visitatore potesse anche divertirsi". "Il museo si aprirà alle città e a tutte le generazioni - sottolinea il sindaco Pierluigi Peracchini - con l'accessibility room dedicata alle persone con disabilità visiva, uditiva e cognitiva". Il rilancio del Premio del Golfo è anche uno dei progetti legati alla candidatura della Spezia a capitale della cultura 2027.
    "La città ha sempre avuto una tradizione culturale legata all'arte contemporanea - dice Andrea Corradino, presidente di Fondazione Carispezia -, che si è forse assopita negli anni e che infine è rinata trent'anni fa con le donazioni che hanno portato all'apertura del Museo Lia e poi del CAMeC. La Fondazione Carispezia ci ha creduto ed è pronto a impegnarsi anche in sviluppi futuri". (ANSA).
   

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