MILANO - "Scrivere una canzone è bello, ma poi diventa il brano di questo o quel cantante. Nei quadri invece ci sono io in prima persona, e questa mostra è un mio omaggio alla musica: la parola ha già una sua musicalità, che io provo a creare nei miei lavori, perché ho sempre cercato la poesia nelle cose".
Negli ultimi anni tutti scrivono come pazzi, sui tablet, sul telefonino, sul computer. Ma si è persa la calligrafia, che non solo veicola il contenuto ma è un gesto che dice molto sulla persona che lo compie, sul suo comportamento". Tra i lavori esposti nella mostra milanese (a cui seguiranno quelle di Malaga e Riccione), anche alcuni quadri realizzati con la tecnica dell'impuntura, mediante la quale il pittore recupera l'importanza del gesto, nell'atto dello scrivere a mano: "L'idea dell'impuntura l'ho letta sui libri di Roland Barthes: vado a scavare con una puntasecca una serie di sovrapposizioni di colore, a creare una sorta di strappo. E' una tecnica che ha bisogno di temperature e materiali particolari, è un gesto antico, che rimanda alla memoria, a qualcosa che non ha tempo", afferma. Parallelamente all'arte, Rapetti Mogol non abbandona il mondo della canzone: "Questo è un periodo di grande soddisfazione anche nella musica, c'è Loredana Bertè in radio con un mio brano (Non ti dico no, feat. Boomdabash, ndr), poi in autunno usciranno le canzoni che ho scritto per Eros Ramazzotti e Alessandra Amoroso e il prossimo anno Fiorella Mannoia", dice, "scrivo con Federica Abbate, che è una grande musicista: partiamo dal testo o dalla musica indifferentemente e con grande libertà. Poi è il brano che ci dice per chi sarebbe più adatto.
Se è riuscita bene è la canzone che decide dove andare, perché ha una sua personalità".(ANSA).
Rapetti Mogol, la poesia nelle cose
Artista espone a Milano, 'è mio omaggio per festa musica'