MILANO - Le pennellate grandi e dense e gli accesi contrasti cromatici sulla tela; la personalità eclettica e lo stile originale di un artista in grado di reinterpretare le avanguardie storiche secondo un proprio linguaggio; il predominio indiscusso della figurazione. Alla lunga ricerca artistica che Aligi Sassu (Milano, 1912 - Pollença, 2000) portò avanti nel corso del Novecento la Fondazione Credito Bergamasco dedica una grande mostra autunnale, dal titolo "Aligi Sassu.
Colore e libertà", a cura di Paola Silvia Ubiali e Valentina Raimondo. Allestita in due sedi espositive, a Bergamo nel Palazzo Storico Credito Bergamasco (Palazzo Creberg, 4 ottobre - 2 novembre) e a Milano nella Sede Centrale Banco BPM (Piazza Meda, 6 ottobre - 2 novembre), la mostra documenta il talento di uno dei massimi artisti del secolo scorso: pittore e scultore, Sassu è stato attento testimone della propria epoca e ne ha interpretato le contraddizioni, riuscendo al tempo stesso anche a precorrere nuove tendenze future. Dal futurismo al primitivismo, dalla denuncia sociale alle serie 'spagnole', il percorso presenta al pubblico 54 dipinti realizzati in 70 anni, tra il 1929 e il 1991, emblemi dei tanti temi che appassionarono Sassu in tutta la sua lunga carriera.
Tra le opere esposte anche alcuni lavori particolarmente celebri, come gli Uomini rossi, figure 'aliene' che sembrano muoversi in un mondo magico, o ancora Il caffè, in cui l'artista descrive la vita artefatta e la 'varia umanità' dei locali pubblici parigini e milanesi. Obiettivo della mostra è anche fare luce sul contributo e sulle novità portate alla pittura italiana da Sassu tra le due guerre, nonché sul coraggio dell'artista che, in anni difficili, riuscì a legare la sua arte all'impegno civile (il pittore fu anche incarcerato per la sua militanza antifascista). A Bergamo, nel Salone principale, Loggiato e Sala consiliare di Palazzo Creberg, il pubblico potrà scoprire 36 opere dell'artista, mentre a Milano saranno esposte le restanti 18 tele (opere di collezione privata, tra cui un "Volto di donna" del 1959, facente parte della collezione di Banco BPM) proprio in occasione dei quaranta anni trascorsi dalla mostra curata personalmente da Aligi Sassu nel 1978 nel salone di Piazza Meda.
Aligi Sassu, l'arte nell'impegno civile
54 tele in un duplice omaggio all'artista a Bergamo e Milano