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Alla fondazione Prada l'arte dei Paraventi diventa una mostra

Fino al 22 febbraio, opere storiche e 17 nuove commissioni

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 25 OTT - Il paravento: opera d'arte, oggetto di design, divisorio ma anche soglia, esempio di ibridazione fra generi artistici e tradizioni culturali. La mostra 'Paraventi Folding Screens from the 17th to the 20th Century' in programma fino al 22 febbraio alla Fondazione Prada a Milano esplora la storia e tutti i significati di un oggetto che unisce Oriente e Occidente.
    E infatti, a dimostrazione di questo, dal 3 novembre apriranno anche due mostre complementari dedicate all'eredità storica e all'interpretazione dei paraventi in Asia: una a Prada Rong Zhai di Shangai e una a Prada Aoyama Tokyo.
    Nella mostra milanese curata da Nicholas Cullinan sono in tutto 70 in paraventi esposti fra esemplari storici e contemporanei (17 sono le nuove commissioni) in un allestimento ideato dallo studio di architettura Sanaa, fondato da Kazuyo Sejimac e Ryue Nishizawa che utilizza pareti curvilinee di plexiglas e tende.
    La mostra si apre con un'introduzione dei paraventi cinesi e nipponici del '600 e del '700. La sequenza successiva è dedicata alle stagioni e alla narrazione diversa nel tempo mettendo a confronto un'opera di Chen Zhifo, maestro novecentesco dei naturalistici dipinti Gongbi, e una più astratta dell'americano Jim Dine Landscape Screen (Sky, Sun, Grass, Snow, Rainbow) del 1969.
    Sono inediti i lavori di Tony Cokes, Cao Fei, Shuang Li, Joan Jonas, Tiffany Sia e Wu Tsang che applicano al paravento le tecnologie digitali. Il lavoro preraffaelita Three-fold Screen with embroidered panels depicting heroines (The Legend of the Good Women) di William Morris ed Elizabeth Burden degli anni '60 dell'Ottocento ad altre contemporanee. Spazio anche all'estetica queer, con il paravento che da oggetto del quotidiano diventa trasgressivo: opere di Francis Bacon, di Duncan Grant del Gruppo Bloomsbury anche in questo caso sono accostate con opere di Kai Althoff, Marc-Camille Chaimowicz e Francesco Vezzoli, ultima sezione a piano terra quella dedicata ai paraventi che giocano sulla trasparenza mentre al piano superiore è rappresentata una storia dei paraventi in ordine cronologico. (ANSA).
   

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