ANCONA - "La ricerca del mondo delle origini, come ha preso forma, si è evoluto, è esistito per millenni prima che la vita moderna accelerasse i propri ritmi e iniziasse ad allontanarci dall'essenza della nostra natura. Un tributo visivo a un pianeta fragile che tutti abbiamo il dovere di proteggere". Queste le parole d'introduzione di Léila Wanick Salgado, moglie e collaboratrice del fotografo brasiliano Sabastiao Salgado, alla mostra Genesi da lei curata, che espone da oggi fino al 6 gennaio alla Mole Vanvitelliana di Ancona 245 foto dell'artista.
Promossa dal Comune di Ancona e organizzata da Civita Mostre, Genesi è frutto di un progetto di Salgado iniziato nel 2003 e durato dieci anni. Propone attraverso un suggestivo itinerario fotografico in bianco e nero, un viaggio nei luoghi più remoti della terra diviso in cinque sezioni: Pianeta Sud, Santuari della natura, Africa, Terre del Nord, Amazzonia e Pantanàl, raggiunti spesso a prezzo d'indicibili fatiche e grandi pericoli.
Il risultato è un percorso di grande impatto artistico ed emozionale dove uomo e natura, liberi da sovrastrutture e schematismi, vivono in armonia. Dalle Galapagos al Borneo, dallo Zambia alla Namibia, dall'Artico al Canada fino all' Amazzonia, uomini, paesaggi e animali ci colpiscono per la loro straordinaria bellezza, testimoni di un patrimonio unico e prezioso: la terra.
"Salgado - ha spiegato oggi Alessandra Mauro, che ha curato l'allestimento della mostra per la Mole, è l'unico fotografo le cui esposizioni rappresentano il risultato di progetti realizzati il molti anni di lavoro e attraverso la spinta di esperienze personali". Nato ad Aimorés, nello stato di Minas Gerais in Brasile nel 1844, fu costretto ad abbandonare la sua terra devastata dalla siccità e lavorò come economista in seno all'Organizzazione internazionale per il Caffè. Diventato fotografo nel 1973 lavorò per importanti agenzie, decidendo poi di dedicarsi con la moglie a due progetti riguardanti il primo la fine della manodopera industriale: 'La mano dell'uomo' (1994), e il secondo l'immigrazione: 'In cammino' e 'Ritratti di bambini in cammino' (2000).
Nel suo paese d'origine ha fondato l'Istituto Terra che ha riconvertito in foresta equatoriale vaste aree di territorio. Genesi è il suo terzo progetto fotografico ed è stata visto da migliaia di persone in tutto il mondo.
"Con questa mostra, che segue i successi delle precedenti esposizioni fotografiche dedicate a McCurry e Bresson - ha rilevato l'assessore alla Cultura del Comune Paolo Marasca - Ancona conferma la sua vocazione di polo espositivo regionale del contemporaneo e la Mole la versatilità dei suoi spazi".
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