(ANSA) - FANO, 08 GIU - Un foglietto vergato a mano, negli
ultimi momenti di vita, una mappa lasciata in eredità per
orientarsi in un "oceano di carta". Luigi Contu, giornalista,
direttore dell'ANSA, eredita dal padre l'immensa biblioteca di
famiglia.
Dopo due anni di ricerche fra riviste, tomi, disegni e
appunti, nasce la mostra "I libri si sentono soli. Storie e
storia di una biblioteca di famiglia", che sarà inaugurata, col
patrocinio dell'ambasciata di Francia in Italia, il 20 giugno
(ore 19) a Fano (Pesaro Urbino), nella Chiesa di Sant'Arcangelo,
all'interno del programma di Passaggi Festival. La mostra, che
resterà aperta fino al 7 agosto con ingresso libero, è divisa in
diverse "isole", dalla Sardegna alla scienza (Rafaele Contu
traduce, per la prima volta in Italia, la teoria della
relatività di Albert Einstein), dal Futurismo alle due guerre
mondiali, ciascuna delle quali conterrà materiale letterario e
iconografico originale e inedito.
Insieme alla mostra, la biblioteca di famiglia ha prodotto
anche un libro, dallo stesso titolo, in cui Luigi Contu descrive
la sua incredibile navigazione culturale. Edito per i tipi della
Nave di Teseo, il volume sarà in libreria il 24 giugno e lo
stesso giorno sarà presentato nella rassegna di Passaggi
Festival; insieme con l'autore ci saranno i giornalisti Mario
Calabresi e Alessandra Longo (Piazza XX Settembre, ore 22). Tra
le sorprese esposte nella mostra, un prezioso inedito di
Ungaretti, sfuggito alla bibliografia più accreditata del poeta
e ritrovato tra gli scaffali. L'Inno, così si chiama, era
sparito nella sua versione originale che non conosceva nessuno.
Solo 50 copie edite da Contu senior per gli amici. Adesso ecco
che si rimaterializza assieme ai manoscritti originali di
Corrado Alvaro, alle dediche di Marinetti, alla corrispondenza
con Umberto Saba, Eugenio Montale, alla prima edizione
dell'Ulisse di Joyce, riemerso da un'antica cassapanca nuziale.
Frammenti preziosi di un secolo. Storia di un triangolo di
amicizie illustri: Contu, che traduce i lavori di Paul Valéry,
Ungaretti che usa la matita rossa per correggere le poesie, e
confessa la sua avversione all'amico Rafaele per i protagonisti
del mondo letterario dell'epoca, per esempio Vincenzo
Cardarelli.
Un viaggio di carta che prosegue fino ai giorni nostri: la
stagione delle stragi, il rapimento Moro, affidato alla
scrittura di Sciascia, che si interroga sul rapporto tra
prigioniero e rapitori, i ricordi di Gemma Calabresi raccolti
ora nell'ultima fatica letteraria. Passano le generazioni, la
biblioteca si allarga. L'amore per i libri resta il tratto di
famiglia. "Soli fra le nostre mani - scriveva Rafaele - i libri
cominciano a vivere e ci appagano". (ANSA).
Mostra Fano storia Novecento letterario da biblioteca Contu
Nell'ambito di Passaggi Festival, anche versi inediti Ungaretti