(ANSA) - CAMPOBASSO, 29 MAR - Un imponente coro composto da
circa 700 cantori che intona il 'Teco Vorrei', composizione del
maestro Michele De Nigris su versi di Pietro Metastasio, un
percorso che si snoda tra le stradine del borgo antico per poi
arrivare nel centro della città, sempre in un corridoio tra due
ali di folla. La processione del Cristo Morto e dell'Addolorata
che si svolge il Venerdì Santo a Campobasso rappresenta, insieme
al Corpus Domini con la sfilata dei 'Misteri', l'appuntamento
tra fede e tradizione che fa registrare la punta massima di
presenze in città, con migliaia di persone che raggiungono il
capoluogo anche da fuori regione.
La processione prende il via dalla chiesa di Santa Maria
della Croce, un tempo sede della Confraternita dei Crociati, con
l'arcivescovo, sacerdoti, religiose, rappresentati delle
istituzioni, scout e tanti fedeli. La statua del Cristo Morto è
seguita da quella dell'Addolorata che viene accompagnata da
donne vestite di nero che reggono i nastri della statua. In
testa c'è il coro costituito da uomini e donne, tutti
rigorosamente in nero, che con il suo canto forte e struggente
accompagnato dalla solenne musicalità dell'inno, 'paralizza' la
folla presente con il tempo che sembra fermarsi. Secondo alcune
fonti storiche la processione del Venerdì Santo di Campobasso
trae origine dalle rappresentazioni sacre del XIII secolo, ma
quasi sicuramente risale al 1626. Dopo anni di lotte tra le
confraternite dei Crociati e Trinitari e a seguito della storica
pace raggiunta nel 1587, venne successivamente stipulato alla
presenza di un notaio 'L'Instrumentum Concordiae'. Nel documento
venivano fissate anche le modalità di organizzazione e
partecipazione alle processioni locali tra cui quella del Corpus
Domini. "Teco vorrei o Signore oggi portar la croce, nella tua
doglia atroce io ti vorrei seguire, ma sono infermo e lasso,
donami tu coraggio, acciò nel mesto viaggio non m'abbia da
smarrire, acciò nel mesto viaggio non m'abbia da smarrire".
Inizia così il coro processionale dell'inno all'Addolorata che
raggiunge un momento di forte emozione e commozione quando i 700
coristi si fermano davanti all'ingresso del carcere di
Campobasso. Una breve sosta con la preghiera di un detenuto
all'Addolorata, seguita dal messaggio e dalla benedizione
dell'arcivescovo Giancarlo Bregantini.
(ANSA).
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