TORINO - La Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Torino riapre al pubblico l'ultima residenza della casa reale, il palazzo del Duca del Chiablese, voluto da Carlo Emanuele III per il figlio Benedetto Maurizio e affidato alla maestria dell'architetto di corte Benedetto Alfieri. La residenza, sempre votata ai matrimoni dinastici, sarà anche location di nozze civili nelle sale di rappresentanza.
Realizzato a partire dal 1754, l'appartamento si impose per essere il più raffinato della città; ospitò il governatore francese Camillo Borghese e la moglie Paolina Bonaparte; durante il regno di Carlo Felice fu utilizzato come appartamento regio e accolse in seguito le nozze di Ferdinando di Savoia Genova e Elisabetta di Sassonia e l'infanzia di Margherita, prima regina d'Italia. Gravemente danneggiato dai bombardamenti del luglio del 1943, fu affidato nel dopoguerra alla Soprintendenza, che operò un restauro funzionale e vi pose i propri uffici. Il Palazzo - restaurato dal Centro di Conservazione e Restauro della Venaria Reale con un intervento di 400 mila euro finanziato dalla Compagnia San Paolo, dalla Consulta e dal Ministero - riapre alle visite in modo stabile grazie al supporto dell'Associazione Amici di Palazzo Reale, con un percorso che si snoda lungo le sale da parata e da residenza e si conclude in alcuni ambienti ancora in corso di restauro.
L'allestimento si avvale di arredi originari, tra cui l'eccezionale scrivania a ribalta di Pietro Piffetti recuperata dai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale nel 2018, in parte ritrovati in storici depositi e si arricchisce grazie alla disponibilità della Fondazione Accorsi Ometto che ha concesso in deposito alcuni pezzi delle loro collezioni di riserva. (ANSA).
Riapre palazzo del Duca del Chiablese, sarà location nozze
Recuperato dal Centro di Conservazione e Restauro della Venaria