di Amalia Angotti
(ANSA) - TORINO, 13 OTT - Dai bambini ritratti in strada
mentre giocano e fanno marachelle, ai ritratti di pittori,
scrittori, attori, scienziati, spesso disegnati su commissione.
Sono oltre 130 gli scatti di Robert Doisneau, uno dei fotografi
più famosi al mondo, esposti fino al 14 febbraio 2023 a Camera -
Centro Italiano per la fotografia a Torino. C'è naturalmente la
foto mitica del bacio parigino dei due innamorati davanti
all'Hotel de Ville, apparentemente spontaneo, ma in realtà, come
si scoprì anni dopo, costruito con due figuranti. Curata da
Gabriel Bauret e promossa da Camera, Silvana Editoriale e
Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la mostra
comprende le immagini più iconiche di Doisneau insieme a scatti
meno noti, selezionati fra gli oltre 450.000 negativi di cui si
compone il suo archivio. Sono stampe ai sali d'argento in bianco
e nero che provengono tutte dalla collezione dell'Atelier Robert
Doisneau a Montrouge, a sud della capitale francese, suo luogo
di creazione. "Con la mostra di Doisneau, Camera - spiega il
direttore Walter Guadagnini - si pone ancora una volta al centro
della storia della fotografia. Siamo certi che anche in questa
occasione il pubblico apprezzerà l'offerta di una mostra ben
curata, capace di alternare opere celeberrime a scatti
sorprendenti, secondo quella che è una tradizione del nostro
spazio. E' una mostra che trasmette gioia di vivere, ti fa
tirare un attimo il fiato e ti dà la sensazione che dopo i
momenti difficili arrivano quelli più positivi". L'esposizione,
che si articola in undici sezioni tematiche, racconta la
carriera di Doisneau, considerato, con Henri Cartier-Bresson,
uno dei padri della fotografia umanista francese e del
fotogiornalismo di strada. "La difficoltà di confrontarsi a
un'opera come quella di Doisneau, che è stata molto mostrata e
pubblicata, è quella di cercare un angolo che permetta non
necessariamente di dire delle cose nuove, ma di affrontare
l'opera con un'idea. Questa dunque non è l'ennesima
retrospettiva sulla sua produzione, ma è frutto della scelta
consapevole di mettere in evidenza quello che c'è dietro le sue
fotografie" sottolinea il curatore Bauret. Completa
l'esposizione un'intervista video al curatore Gabriel Bauret e
la proiezione di un estratto dal film realizzato nel 2016 dalla
nipote del fotografo, Clémentine Deroudille: Robert Doisneau, le
révolté du merveilleux (Robert Doisneau. La lente delle
meraviglie). (ANSA).
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