TORINO - Il Mao Museo d'Arte Orientale di Torino scopre i capolavori nascosti nei suoi depositi, tesori preziosi che nessuno finora ha mai potuto vedere. La mostra 'Buddha10.
Il punto di partenza della mostra, che sarà aperta per quasi un anno dal 20 ottobre al 3 settembre 2023, è un giardino di piante tropicali - un progetto realizzato dal botanico Stefano Mancuso, insieme all'artista e designer Andrea Anastasio - in cui il pubblico è invitato a trascorrere qualche minuto prima per "ripulirsi" e prendere parte a una sorta di rituale, necessario ad affrontare la sacralità degli oggetti esposti.
Nelle sale dedicate alle esposizioni temporanee, in uno spazio essenziale, oltre venti grandi statue buddhiste in legno o pietra di epoche diverse (dal V al XIX secolo), alcune provenienti dalla Cina. Ai visitatori sarà proposta anche un'esperienza in VR della grotta 17 dei templi buddhisti di Tianlongshan, da cui provengono alcune delle opere in mostra. In primavera la mostra subirà un cambiamento radicale, grazie all'intervento di studiosi e alla sostituzione di molte opere.
A partire da questo progetto espositivo, il Mao inizia il suo impegno per una gestione più green delle mostre: Buddha10 è realizzata in un'ottica di sostenibilità: non sarà presente nessun allestimento "usa e getta", ma solo elementi concepiti in base alla possibilità di essere riutilizzati in progetti futuri.
Buddha 10, i capolavori nascosti del Mao di Torino
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