(ANSA) - TORINO, 19 OTT - A partire dall'epoca ramesside, ad
accompagnare le defunte nella tomba spesso si trovavano
statuette in abiti maschili. Questa ambiguità fa da spunto per
indagare la natura della rappresentazione artistica nell'antico
Egitto e la natura degli ushebti.
L'incontro apre il ciclo di Conferenze 2022-2023 del Museo
Egizio, una ventina di appuntamenti con accademici, curatori del
Museo e studiosi internazionali, che si svolgerà tra ottobre
2022 e maggio 2023. Alla base dell'iniziativa c'è l'idea di
mantenere vivi la collaborazione e il dialogo tra il Museo
Egizio e la comunità scientifica internazionale. Gli incontri di
quest'anno si propongono di divulgare presso il grande pubblico
le ricerche e gli studi, condotti non solo in ambito accademico,
ma anche dai curatori del Museo Egizio. Il ciclo, curato in
collaborazione con Acme (Amici Collaboratoti del Museo Egizio di
Torino) e il Dipartimento Studi Storici dell'Università di
Torino, porterà in museo a Torino egittologi ed esperti di fama
internazionale, provenienti dai più prestigiosi atenei a livello
mondiale. Non mancherà poi un appuntamento con il direttore del
Museo, Christian Greco, che ci porterà il 31 gennaio alla
scoperta della Tomba di Tutankhamun, di cui il 4 novembre
ricorre il primo centenario della scoperta. (ANSA).
Museo Egizio, le statuette funerarie transgender
E' il tema della prima conferenza 2022-2023