(di Ida Bini)
(ANSA) - ASTI, 29 AGO - La prima domenica di settembre Asti,
gioiello medievale del Monferrato, torna indietro nel tempo di
quasi 750 anni e diventa un teatro a cielo aperto animato da
nobili, banchieri, vescovi, prelati, artigiani, popolani, dame e
cavalieri. Il Palio, antica tradizione che si rinnova da oltre
sette secoli, riporta la città ai suoi fasti medievali con il
fascino di una festa dal grande valore identitario e
dall'atmosfera suggestiva.
Punto d'incontro è l'Enoteca della Douja, la più grande d'Italia
con migliaia di bottiglie e oltre 500 etichette. Il secondo
weekend di settembre è il turno del Festival delle Sagre
Astigiane, che permette di rivivere le atmosfere del mondo
contadino tra Otto e Novecento attraverso esperienze culinarie e
una rievocazione storica. L'appuntamento è in piazza Campo del
Palio con il più grande ristorante a cielo aperto d'Italia, un
villaggio con casette in muratura, la chiesa, il Municipio e
persino l'ufficio postale; nelle locande si degustano le
eccellenze del territorio, dall'antipasto al dolce: agnolotti,
tagliolini, risotto al barbera o al tartufo, vitello tonnato,
polenta, salame di cioccolato, zabaglione al moscato d'Asti,
pesche ripiene e bonet. La domenica mattina, invece,
protagonista è una sontuosa sfilata di migliaia di figuranti in
costumi originali d'epoca che, come in un set cinematografico a
piedi o su un carro, mettono in scena il lavoro nei campi, la
vendemmia, le feste, i matrimoni e la messa della domenica.
Questi eventi di settembre richiamano migliaia di curiosi,
visitatori e appassionati di storia che hanno l'occasione di
scoprire Asti e i suoi gioielli architettonici, in attesa della
manifestazione principe dell'autunno: la Fiera Nazionale del
Tartufo il 16 e 17 novembre, con mercatini, degustazioni e
masterclass. Per maggiori informazioni: visit.asti.it (ANSA).
Il palio di Asti tra cultura, cibo e tradizione
A settembre nel Monferrato alla scoperta di sagre e festival