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Due grandi mostre per i 40 anni del Castello di Rivoli

Il riallestimento della collezione e l'installazione di Orozco

Redazione Ansa

Il Castello di Rivoli, nato il 19 dicembre 1984, festeggia i 40 anni con il riallestimento delle collezioni intitolato Ouverture 2024, dedicato alle opere prodotte a partire dagli anni 2000, e e con la monumentale installazione Shade Between Rings of Air (Ombra tra anelli d'aria) di Gabriel Orozco. Terzo progetto il Castello incantato, lo spazio rivisitato dai più piccoli per tutti. Tutte le iniziative sono al via il 19 dicembre.

"Il quarantesimo anniversario - spiega Francesco Manacorda, direttore del Castello di Rivoli - rappresenta un momento di grande riflessione sul percorso intrapreso dal Museo, sul ruolo che ha giocato nell'evoluzione dell'arte contemporanea e su come questo solco sin qui tracciato debba inscriversi in un futuro in cui vogliamo portare l'arte contemporanea al centro della vita e della società. Con i vari progetti, desideriamo rendere omaggio alla visione che ha portato alla luce il Museo, ma anche lanciarlo nel futuro". Ouverture 2024 è la prima parte del percorso che occupa due piani del Castello. Il titolo cita intenzionalmente quello della mostra inaugurale curata da Rudi Fuchs, primo direttore del Castello. Il progetto di oggi si concentra sulle opere della collezione che sono più di 900, prodotte a partire dagli anni 2000. Curata da Francesco Manacorda e Marcella Beccaria, Ouverture 2024 propone le opere di una cinquantina di artisti tra i quali l'ucraina Zhanna Kadyrova fuggita nei Carpazi dopo l'inizio della guerra. Gli artisti "nuovi" si aggiungono alle opere permanenti come quella di Sol Lewitt, De Maria, Cattelan, Pistoletto. L'installazione di Gabriel Orozco, entrata nelle Collezioni del Museo nel 2023 grazie a una generosa donazione dell'artista, è ispirata al capolavoro dell'architettura italiana La Pensilina, struttura realizzata nel 1952 da Carlo Scarpa, per il Padiglione centrale presso i Giardini della Biennale di Venezia.

Copia in scala 1:1 della struttura di Scarpa, l'installazione di Orozco accoglie l'intero progetto originale, nei cui connotati l'artista riconosce equilibri e relazioni che appartengono alla sua stessa ricerca, a partire dalla predilezione per la cultura giapponese e le forme circolari. Un intero piano del Museo è dedicato per la prima volta ai bambini e ragazzi che ne diventano i visitatori ideali, coinvolgendoli nell'interpretazione delle opere. Il progetto nasce dalla collaborazione del Dipartimento Educazione con un team di docenti e un gruppo di giovani di Rivoli tra i sei e i diciassette anni. Il progetto è curato da Marcella Beccaria, Francesco Manacorda e Paola Zanini. 
   

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