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Gravina, museo a cielo aperto

Percorso acqua e pietra in antica Sidin, area archeologica

Redazione Ansa

GRAVINA IN PUGLIA (BARI) - Un museo a cielo aperto, visitabile attraverso un percorso a piedi, scandito dai passi letterari attinenti al contesto ambientale: è il sentiero dell'Acqua e della Pietra di Gravina in Puglia, che consente tra l'altro di entrare nell'antica città di Sidìn della quale si hanno notizie dal 1.000 A. C. Una vastissima area archeologica, dove si possono ammirare sepolture a tumulazione e a camera, il quartiere medioevale scavato nella roccia con ambienti che conservano ancora tratti e dettagli originali, come la cisterna scavata nel tufo e usata con tutta probabilità per raccogliere l'acqua piovana, con tanto di evidenti condotti anch'essi scavati nella roccia, i giacigli, le nicchie usate per la dispensa e per l'illuminazione. Il percorso è stato inaugurato nello scorso weekend, sarà ora fruibile a tutti: "Offrirà l'opportunità di conoscere e visitare l'accampamento del Console Romano Silla, la strada percorsa da San Pietro ma anche di entrare nella parte sotterranea dove ammirare buchi scavati nella roccia dai pastori per consentire il passaggio della transumanza" ha dichiarato Ezio Spano, guida ambientale escursionistica Aigae, tra gli ideatori del progetto.
    Il cammino è stato guidato dallo scrittore Davide Sapienza.
    Inizia entrando nel parco naturalistico di Capodenda, per poi giungere sulla collina di Botromagno. Poi si ridiscende al livello del torrente Crapo, per attraversare la gravina e passare a visitare il complesso rupestre "Sette camere". L'idea è curata dal Comune di Gravina, ha ottenuto il contributo della Regione Puglia e di 20 aziende private. Nella cittadina pugliese si è registrato l'aumento del 300 per cento delle presenze turistiche, come certificato dal consorzio turistico, mentre l'amministrazione ha avviato le procedure per il riconoscimento anche di Gravina come patrimonio Unesco insieme alla vicina Matera. (ANSA).
   

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