CAGLIARI - I Comuni apripista sono stati quelli sul mare, che ogni estate fanno il pieno di turisti, da Villasimius ad Alghero. Ma l'imposta di soggiorno ormai si è allargata a quasi tutta la Sardegna che attira o è potenzialmente in grado di attirare i turisti.
A Stintino il Consiglio comunale ha deciso a dicembre: tariffa applicata dall'1 maggio al 31 ottobre. Ma non è la sola misura per le vacanze: il Comune ha anche varato un regolamento per La Pelosa con lo stop alle sigarette in spiaggia, ma soprattutto con il divieto degli asciugamani. A meno che non siano accompagnati dalle stuoie: tutto per evitare il prelievo quotidiano dei granelli di sabbia e preservare così l'arenile di una delle spiagge più belle del Mediterraneo.
C'è chi non ha approvato l'imposta di soggiorno ma ha introdotto, invece, la tassa di sbarco. Due esempi a La Maddalena e a Carloforte. Valgono per i turisti, ma non per residenti. Tasse di sbarco o di soggiorno l'obiettivo è sempre quello: offrire servizi migliori ai turisti.
E le spiagge a numero chiuso? Se ne parla tanto. Sempre per garantire la miglior conservazione del bene ambientale. Ma agli effetti pratici risulta solo un'ordinanza, quella emanata l'anno scorso dal Comune di Baunei per Cala Biriola: possono stare sull'arenile solo 300 persone. (ANSA).
Sardegna, tasse e spiagge numero chiuso
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