CAGLIARI - I primi furono i murales di Pinuccio Sciola nel 1968 a San Sperate, il Paese Museo con il maggior numero pitture sui muri in Sardegna. Colorati messaggi, belli dal punto di vista estetico.
"Abbiamo intrapreso il progetto della guida - raccontano Ivana Salis, Gianfranca Loi, Elisabetta Borghi, Barbara Catte e Massimiliano Frau, autori del libro e fondatori dell'associazione - con l'obiettivo di mettere in luce la portata di questa peculiarità del paesaggio urbano ed extraurbano della Sardegna: si tratta di un immenso patrimonio visuale costantemente mutevole che rappresenta un vero unicum".
Dagli anni Sessanta del Novecento sino agli anni Duemila.
Grandi interpreti e giovani utopie. "Il libro - spiegano gli autori - è una guida pratica da portare in viaggio, oltre che un piccolo atlante iconografico dei sentimenti, delle visioni e delle speranze di un popolo". C'è anche la nuova generazione.
Con opere che partono dai muri e si allargano a serrande e finestre private. Disegni che prendono il via da diversi luoghi dell'Isola e arrivano anche tra i banchi, come il ritratto di Ugo Foscolo nella omonima scuola media di viale Marconi a Cagliari realizzato da Manu Invisible, l'artista "di strada" con la maschera.
L'associazione culturale Asteras (Associazione Territorio e Arte in Sardegna) ha sede a Cagliari e opera in Sardegna nell'ambito dei beni culturali e delle arti visive. È composta da storici dell'arte e da fotografi. Il progetto "Muri di Sardegna" è stato realizzato anche grazie al sostegno dei comuni di San Nicolò d'Arcidano, Capoterra, San Sperate, Escolca e Silius, e col patrocinio dei comuni di Guspini, di Nuoro e di Cagliari. (ANSA).
I murales di Sardegna, viaggio nella tradizione di un popolo
Esce volume con storia e immagini, da S.Sperate a Orgosolo