(ANSA) - CAGLIARI, 14 OTT - Dal riconoscimento Unesco per i
nuraghi può arrivare 1 miliardo di euro l'anno per il Pil della
Sardegna. Una cifra destinata a salire nel momento in cui si
riuscirà a valorizzare in maniera compiuta il patrimonio
archeologico sardo, oggi sconosciuto alla metà dei turisti che
scelgono l'Isola: il 47% di loro non ha mai sentito parlare di
nuraghi e solo il 10%, in maggioranza stranieri, visita i siti
nuragici.
La civiltà nuragica, insomma, ha un grande potenziale
inespresso e può rappresentare un fattore decisivo per costruire
una sorta di marchio Sardegna, cambiando radicalmente il modello
di sviluppo economico dell'Isola. Il possibile incremento del
flusso di visitatori, stimto un 1,5-2 milioni di turisti l'anno,
andrebbe poi a beneficiare maggiormente le zone interne che oggi
pagano il prezzo più alto della crisi.
Sono questi i risultati dell'analisi realizzata da OC&C ed
Eumetra presentata oggi a Cagliari a Sa Manifattura. Il report
mette in correlazione nuraghi e Pil, calcolando che questo
percorso di valorizzazione può portare circa 2.500 euro l'anno
in tasca ad ogni famiglia sarda. C'è poi il fattore Unesco. Oggi
la Sardegna, con i suoi 377 comuni, è unita nella richiesta di
inserire i nuraghi nella lista dei beni patrimonio dell'umanità.
L'ingresso nell'Unesco può rafforzare in maniera notevole la
propensione alla visita dei siti archeologici, ma da solo non
basta. Il gap rispetto ai grandi siti è troppo ampio. Se a
Pompei arrivano 3,6 milioni di visitatori l'anno, ai Trulli di
Alberobello 2 milioni, ai Sassi di Matera 1,9 milioni, i Nuraghi
si fermano a 400mila visitatori. Cogliere il potenziale
inespresso è possibile. Ma serve un piano di investimenti
all'altezza e un programma di lungo periodo con una regia
chiara.
"Lo studio OC&C-Eumetra - spiega il presidente
dell'Associazione La Sardegna verso l'Unesco, Pierpaolo Vargiu -
aiuta a capire come l'investimento di immagine sulla identità e
sul paesaggio nuragico possa portare a un nuovo posizionamento
di brand dell'Isola. Le ricadute andrebbero ben oltre il settore
turistico, diventando un moltiplicatore per il Pil e generando
benessere diffuso". "La sfida - chiarisce - è cambiare il
percepito collettivo della Sardegna nel mondo, aprire uno
scrigno tenuto nascosto per troppo tempo e far conoscere un
patrimonio che, senza aggiungere un mattone, può portare un
nuovo vento economico di sviluppo sostenibile nella nostra
terra". (ANSA).
Dai nuraghi un miliardo l'anno per il Pil della Sardegna
Il riconoscimento Unesco può attirare un 1,5 milioni di turisti