(ANSA) - ULASSAI, 04 NOV - Cento opere d'arte in un viaggio
tra le tradizioni della Sardegna, la sensibilità dell'arte
povera, l'influenza della cultura americana sulla scena
internazionale, restituiscono il lavoro eclettico e visionario
di Maria Lai, figura chiave dell'arte italiana del secondo
Novecento. Una ricerca artistica raccolta nella prima
retrospettiva dell'artista ogliastrina negli Stati Uniti, che
sarà esposta a New York nel Magazzino Italian Art, in una mostra
dal titolo 'Maria Lai.
L'esposizione, curata dalla direttrice artistica di Magazzino
Paola Mura, offre una ricca panoramica della produzione di Maria
Lai, dagli esordi degli anni Cinquanta fino agli anni Duemila,
con un focus sulla sua sperimentazione nell'arte collettiva e
relazionale. A New York verrà presentato un significativo corpus
di opere della collezione di Magazzino Italian Art (Mia), di
altre raccolte private americane e di istituzioni italiane, tra
cui Fondazione Maria Lai, Fondazione di Sardegna, Museo d'arte
della Provincia di Nuoro, Museo di Aggius, Musei Civici di
Cagliari, Museo della Scultura Contemporanea Matera, Regione
Sardegna e Ilisso Edizioni.
La storia dell'artista di Ulassai, scomparsa nel 2013 a 93
anni, attraversa un secolo di conflitti e contraddizioni, che
affronta con determinazione per affermarsi in un mondo
prettamente maschile. Una carriera segnata da difficoltà e
ostacoli, in cui l'artista ha trovato una propria dimensione,
spesso al prezzo di un lungo isolamento. La mostra narra infatti
la sua storia nello spazio, nel tempo e nell'arte, che muove
dall'Isola in cui nasce, la Sardegna, per allontanarsene e poi
di nuovo tornare. Nel suo lungo viaggio c'è anche l'America, che
visita per la prima volta nel 1968. Una sezione fondamentale
della mostra sarà dedicata ai dipinti-testimoni del passaggio di
Maria Lai all'arte astratta, che l'artista portò con sé durante
quel viaggio, tra Montreal e New York. Queste opere, conservate
in Canada e negli Stati Uniti, e mai esposte prima d'ora, sono
presentate in mostra in stretto dialogo con un'importante
collezione di dipinti degli anni Cinquanta.
"Maria Lai. A Journey to America esplora il percorso creativo
e personale dell'artista con la Sardegna fonte inesauribile di
ispirazione - spiega Paola Mura -. Da queste radici profonde ha
espanso la sua ricerca artistica, intrecciando le tradizioni
sarde con i principi dell'arte povera e confrontandosi con i
dibattiti culturali e sociali del suo tempo e accogliendo le
influenze degli artisti e degli scrittori americani che
ammirava. Combinazioni che fanno di Maria Lai un'artista
straordinariamente attuale con la fusione di tradizioni
storiche, filosofie diverse e immagini contrastanti".
Adam Sheffer, direttore di Magazzino, sottolinea: "Proprio
come Maria Lai ha creato un ponte tra luoghi e culture nella sua
arte, e nella sua iniziativa più celebre ha letteralmente legato
un villaggio per unire la sua gente (Legarsi alla montagna,
Ulassai 1981, ndr), così Magazzino crea un luogo singolare dove
i visitatori possono incontrare la più grande arte dell'Italia
del dopoguerra". (ANSA).
A New York la prima retrospettiva americana di Maria Lai
In mostra 100 opere dell'artista che ha segnato il secondo '900