PALERMO - E' 'Il Giardino Planetario' il titolo e il programma di fondo della dodicesima edizione di Manifesta, la biennale itinerante europea, partita da Lubiana nel 2000, che si svolgerà a Palermo dal 16 giugno al 4 novembre. Per la seconda volta in Italia (dopo il Trentino Alto Adige nel 2008), l'importante manifestazione internazionale avrà quest'anno come tema quello della coesistenza, che sarà sviluppato nel segno dell'interdisciplinarità, con numerosi eventi (alcuni già partiti) e l'adesione delle maggiori istituzioni civiche della città Capitale italiana della Cultura nel 2018.
ù''Palermo - ha detto il ministro Franceschini - è di per sé una capitale nel cuore del Mediterraneo, che è riuscita a ritrovare la propria centralità grazie alla cultura, al turismo, alla riqualificazione degli spazi urbani''. Un'offerta culturale di qualità, come quella di Manifesta 12, ha proseguito il ministro, ''unita alle iniziative per Palermo Capitale italiana della cultura 2018 e dell'Anno Europeo del Patrimonio, faranno di questa metropoli un centro vitale e attrattivo agli occhi del mondo''. E questo, ha sottolineato Franceschini, ''avverrà nel nome della cultura e dell'arte contemporanea, che con Manifesta ha scelto un tema pienamente coerente con il carattere originale di Palermo, vale a dire il confronto e il dialogo tra le diversità per coltivare la coesistenza". Quindi una città che cambia nel nome dell'accoglienza, perché, ha aggiunto il sindaco Leoluca Orlando, ''a Palermo la coesistenza è storicamente prassi e quotidianità, non più e non solo progetto''. E ha ribadito come in realtà la città sia da sempre ''capitale delle culture'', dunque non semplicemente europea, ma anche ''mediorientale e mediterranea'', capace di offrire alla manifestazione internazionale ''un terreno fertile e fruttuoso per il dialogo e l'arricchimento reciproco''.
Non a caso, per la realizzazione del progetto curatoriale di Manifesta 12 si è ricorsi (per la prima volta) all'esperienza di uno studio internazionale, quello di architettura Oma (Office for Metropolitan Architecture) che, con l'obiettivo di ottenere una comprensione più profonda delle strutture sociali, culturali e geografiche di una città tanto complessa e stratificata, ha dato vita a 'Palermo Atlas'. ''Si tratta - ha spiegato l'architetto italiano e partner di Oma Ippolito Pestellini Laparelli - di un'approfondita ricerca sulla città passata e presente, una raccolta di modelli, percezioni, storie e testimonianze raccolte sul terreno, visitando un centinaio di siti. Da un lato, Palermo è punto di partenza per raccontare la storia del Mediterraneo e dell'Europa in generale, dall'altra è una riflessione sulle caratteristiche specifiche della città''.
Ecco dunque 'Il Giardino Planetario. Coltivare la coesistenza', progetto che esplora il significato di 'coesistenza', quasi un universo mosso da reti informative invisibili, interessi privati transnazionali, processi ambientali e ineguaglianze proprio attraverso la lente unica di Palermo, crocevia nel cuore del Mediterraneo, divenuta così laboratorio per le sfide contemporanee e per possibili risvolti futuri. Tra i luoghi che ospiteranno le numerose iniziative, il Teatro Garibaldi, Piazza Magione, la Chiesa dei Santi Euno e Giuliano, l'Orto Botanico.
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