(ANSA) - USTICA, 13 MAG - Sono iniziate nel mare di Ustica le attività di documentazione e rilievo in 3D del cosiddetto "relitto profondo" di Ustica: - una nave romana integra che si trova sul fondale a 200 metri dalla costa a 80 metri di profondità - che era stato individuato in occasione del posizionamento sul fondale marino del "Cuore di Sebastiano", l'opera in marmo realizzata dal maestro Giacomo Rizzo in memoria di Sebastiano Tusa.
In quell'occasione, durante l'immersione di ricognizione effettuata con il batiscafo dall'altofondalista Riccardo Cingillo, fu scoperto il relitto di una nave e un cumulo di anfore.
Durante le attività di recupero si è rivelato fondamentale il supporto tecnico fornito dal Dipartimento di studi classici e archeologia dell'Università di Malta diretto dal Professore Timmy Gambin, che è intervenuto alle operazioni con il proprio team di tecnici e altofondalisti. Altra importante collaborazione quella fornita dal nucleo sommozzatori del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Palermo, guidato dal Comandante Riccardo Nobile. "Sono state operazioni impegnative ed emozionanti - dichiara la Soprintendente del Mare Valeria Li Vigni - che ci hanno consentito di lavorare in team con l'Università di Malta e di realizzare un'interessante documentazione videofotografica, a 360 gradi con rilievi in 3D del relitto. Durante le immersioni sono stati installati idrofoni subacquei in collaborazione con il CNR di Capo Granitola. Sono molto grata a tutto il team della Soprintendenza del Mare che ha operato con la consueta professionalità, testimoniando come questo lavoro non possa svolgersi senza una forte carica ideale e di entusiasmo". "Con la passione e la professionalità che ci ha trasmesso Sebastiano Tusa - precisa - abbiamo riunito le più alte professionalità nel campo della ricerca strumentale in alto fondale documentando il primo relitto romano integro trovato a Ustica a 80 mt che verrà musealizzato in situ". (ANSA).
Archeologia: rilievi su relitto nave romana a Ustica
Iniziate le attività di documentazione a 80 metri di profondità