(ANSA) - PALERMO, 30 LUG - Da un lato la critica contro il
"disordine del mondo". Quindi la ricerca di una verità che
spezzi i paradigmi e le ambiguità costruite.
Gli interventi di Gianfranco Micciché, presidente dell'Ars e
della Fondazione, e di Patrizia Monterosso, che della Fondazione
è direttore generale, hanno tracciato il senso di una mostra
nella quale si ritrovano un polittico di nove elementi, lavori
in vetro, animali di peluche: un cumulo di giocattoli che
rappresentano le tante libertà sottratte.
Quella di Mendoza è un'arte poliedrica, ha sottolineato
Patrizia Monterosso, che "richiama le inquietudini della
società" con una visione critica del culto dei falsi miti,
simboleggiati dal vitello d'oro. In questo modo gli spazi del
Palazzo Reale, nei quali la mostra è distribuita, "diventano
luoghi di bellezza ma anche di contenuti".
L'arte di Mendoza traccia quindi un percorso concettuale che
demolisce le ambiguità con il linguaggio degli anti-eroi e
dell'anti-narrazione.
Simbolo di questa inquieta rappresentazione sono i
pipistrelli "metafora di una società spenta e soggiogata", ha
detto Mendoza: uno è nel giardino di Palazzo Reale, gli altri
sono stati distribuiti tra il museo archeologico Mann di Napoli,
il complesso dello Steri e l'Orto botanico di Palermo.
Mendoza rivendica un rapporto aperto con la cultura e la
storia della Sicilia. "Non cerco - dice con fermezza - i suoi
colori e i suoi paesaggi perché non lavoro per il turismo.
Semmai ho cercato di portare qui un pezzo di America". (ANSA).
Mendoza, scomode verità di anti-eroi contro falsi miti
Inaugurata a Palazzo Reale l'esposizione di opere irriverenti