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Pan_Estesìa, la bellezza di Bramante in mostra a Siracusa

Da martedì 14 maggio nella sale del Palazzo Bellomo

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 09 MAG - Inaugura domenica 12 maggio e apre al pubblico martedì 14 nella Galleria Regionale di Palazzo Bellomo a Siracusa l'esposizione site specific "Davide Bramante Pan_Estesìa. Tutta la bellezza che ho negli occhi", promossa dal Museo che la ospita, prodotta e organizzata da Civita Sicilia.
    "Una mostra nella mostra" dell'artista aretuseo che per la prima volta espone nella sua città, in connessione con le sale del palazzo svevo, gotico e catalano nel cuore dell'isola di Ortigia, scrigno di tesori di una Siracusa intrisa di contaminati linguaggi artistici.
    Palazzo Bellomo offre uno spaccato quasi inedito della scomparsa città medievale e dai manufatti lì conservati si incammina una linea del tempo che dal VI secolo d.C. corre sino al XIX: tante voci che raccontano la vivacità culturale dell'area mediterranea tout court. Le creazioni di Davide Bramante, dislocate lungo le sale, in dialogo con i marmi bizantini o con Antonello da Messina, con le ceramiche aragonesi o con i Gagini e Laurana, raccontano di un intimo amore per i luoghi d'origine, Siracusa, che segnata da millenarie stratificazioni ha sussurrato i codici oggi impressi sulla pellicola fotografica e conservati dentro i vasi-contenitori; le collezioni della Galleria Regionale incarnano per Bramante un utero materno dell'arte, da cui tutto ha avuto inizio.
    Celebre nel mondo dell'Arte Contemporanea per le fotografie di città ideali, Davide Bramante vanta successi in esposizioni nazionali e internazionali, come Cina, Corea del Sud e Stati Uniti. L'incontro fra la sua fotografia artistica e la Galleria rappresenta in chiave multisensoriale le profonde "contaminazioni culturali" in essa presenti. L'esposizione, una serie originale di fotografie e argille, tesse itinerari alla ricerca dei significati profondi e nuovi custoditi dalle opere d'arte. Punti di vista, linguaggi, stili, singole particelle di colore e materia: tutto nella mostra è plurale, composito e multiplo. Naturale conseguenza è la proposta di una non curatela, o, se si preferisce, di una curatela non convenzionale, governata ritmicamente da Laura Milani (imprenditrice, manager ed esperta in strategie per l'innovazione culturale). Da questi stessi concetti, nasce l'idea di affidare a una coralità di voci il compito di raccontare la mostra, le opere e l'artista stesso. Singoli contributi, che sfruttano il format "video da social media" e saranno fruibili dai visitatori nel percorso espositivo. (ANSA).
   

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