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Cinque sculture del classicismo alla corte del Palazzo Reale

"La vestale" di Canova tra le opere esposte a Palermo

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 10 SET - La bianca purezza delle sculture provenienti da Brera arricchisce da oggi le sale degli appartamenti reali del Palazzo di Palermo e si rapporta idealmente alle realizzazioni neoclassiche presenti nel monumento. "La Grande Brera al Palazzo Reale di Palermo. La seduzione del classico in mostra" è una rassegna, frutto di una sinergia fra il museo milanese e la Fondazione Federico II, che presenta cinque opere fra l'ultimo scorcio del XVIII e il XIX secolo, che ben rappresentano l'evoluzione della ricerca italiana nell'arco di tempo che dal Neoclassicismo giunge al Romanticismo e all'inizio del Realismo.
    In primo piano, il grande Antonio Canova con la bellezza sublimata secondo canoni classici de "La vestale", opera della maturità appartenente a una serie di teste muliebri realizzate dall'artista, forse i ritratti idealizzati di componenti della famiglia Bonaparte, e la struggente e composta drammaticità della "Maddalena penitente", modello in gesso di uno dei capolavori della prima maturità dello scultore. De "La vestale" è esposta anche una riproduzione in 3D per consentire la fruizione dell'opera ai non vedenti.
    Le raffinate decorazioni pompeiane di Giuseppe Patania, volute dal Luogotenente del Regno Leopoldo di Borbone conte di Siracusa, fanno da cornice alla più tarda "Egle al fonte" di Giovanni Pandiani, celebrato autore lombardo del cosiddetto genere grazioso.
    Due le opere esposte nella Sala dei Vicerè: "La scrittrice (la fidanzata italiana)" del romantico patriota risorgimentale Giovanni Spertini e "La leggitrice" considerata il capolavoro di Pietro Magni. La prima è un'opera raffinata, dove ogni dettaglio viene curato, contribuendo a costituire una scena emotiva ed intima, incentrata su una perfetta ricostruzione della realtà, come la naturalezza scultorea di alcune ciocche di capelli. La scultura di Magni, infine, ebbe al suo apparire un notevole successo, tanto che l'autore ne realizzò diverse copie. Il lavoro s'inserisce in quella fase artistica di transito orientata a un canone realistico accademico. Il soggetto è una giovane ragazza, intenta a leggere, palesemente ritratta in un ambito domestico, come dimostrano i piedi nudi che escono dalla lunga veste.
    La mostra si propone di evidenziare gli elementi stilistici che caratterizzano i tratti classici della Magna Grecia, così come vennero letti nel periodo in questione, e che risultano evidenti nei lavori in mostra, agganciandosi inoltre al cospicuo e coevo patrimonio artistico siciliano, fortemente influenzato dalla cultura classica presente in numerosi siti della regione.
    (ANSA).
   

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