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Mostra riscopre Francesco Sassetti, il banchiere dei Medici

Manoscritti della sua collezione per ricordare 600/o della morte

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 18 GIU - La Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze ospita dal 21 giugno al 6 agosto la mostra 'A mon povoir. La biblioteca di Francesco Sassetti, banchiere fiorentino'. Allestito in occasione del seicentenario della nascita, il percorso raccoglie 48 volumi appartenuti al banchiere Francesco Sassetti, protagonista di una delle più sfolgoranti carriere tra gli uomini d'affari del Rinascimento.
    Nato a Firenze il 9 marzo 1421, Francesco Sassetti fu avviato giovanissimo all'arte del cambio, seguendo le orme di famiglia. Divenuto presto uomo di fiducia dei Medici, venne inviato ad Avignone e poi a Ginevra per curare le filiali del loro Banco; in pochi anni divenne direttore della filiale ginevrina. La stretta collaborazione coi Medici proseguì a Firenze dove rientrò nel 1459, ottenendo, quattro anni più tardi, dopo la morte di Giovanni di Cosimo, l'incarico di direttore generale del Banco che ricoprì fino alla morte nel 1490. La durata di questa importante carica fu dovuta alla fiducia e all'amicizia riposta in lui da Cosimo il Vecchio, poi da Piero e infine da Lorenzo il Magnifico.
    La collezione di Francesco Sassetti constava almeno di 120 manoscritti: alla sua morte gli eredi misero a disposizione di Lorenzo il Magnifico parte di essa e attraverso i Medici, anche se con varie vicissitudini, entrò a far parte della Biblioteca Laurenziana. La mostra e il catalogo sono curati da Silvia Scipioni, responsabile dell'Ufficio Manoscritti della Biblioteca Laurenziana. Nella prima sezione sono esposti alcuni dei volumi più antichi collezionati dal Sassetti e provenienti da Francia e Italia del Nord: tra questi di particolare rilevanza un esemplare del De Civitate Dei di S. Agostino risalente alla seconda metà del X secolo da uno scriptorium della Francia Nord-Occidentale. Dalla seconda alla quarta sezione sono presenti i manoscritti prodotti all'interno di botteghe fiorentine dai tre più rilevanti copisti presenti nella biblioteca di Sassetti: Bartolomeo Fonzio, Niccolò Fonzio e Hubertus W.
    L'ultima parte della mostra è riservata ad altri copisti coevi del Sassetti ai quali furono commissionati testi per la biblioteca: tra questi spicca Giovanfrancesco Marzi da San Gimignano, attivo anche per Lorenzo de' Medici, specializzato nella copiatura dei testi classici, soprattutto latini.
    Dall'esame della biblioteca di Sassetti, così come risulta dagli inventari e dai volumi superstiti, emerge uno spaccato dei gusti dell'epoca considerando l'influenza esercitata dalla sua posizione e dai suoi rapporti: assenza di opere in greco e a stampa, solo manoscritti in latino di opere classiche o di Patristica, alcuni testi di autori fiorentini coevi. (ANSA).
   

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