(ANSA) - LIVORNO, 05 OTT - Con un percorso monografico e
tematico di oltre 80 opere dedicate a Gino Romiti e al cenacolo
divisionista e simbolista formato a Livorno tra il primo e il
secondo decennio del '900, una mostra intende ripercorrere
l'evoluzione stilistica dell'artista livornese maturata grazie
all'incontro con il belga Charles Doudelet e alla devozione
tributata fin dal 1906 a Vittore Grubicy De Dragon. Tutto ciò,
sullo sfondo, rievocato, dell'ondata spiritualistica che
travolge i circuiti artistici cittadini, tra la Scuola di
Micheli, il Caffè Bardi e Bottega d'Arte.
La mostra, intitolata 'La Beata Riva. Gino Romiti e lo
spiritualismo a Livorno. Protagonisti e Cenacoli tra la Scuola
di Guglielmo Micheli, il Caffè Bardi e Bottega d'Arte', apre il
5 ottobre 2022 e prosegue fino al 16 febbraio 2023. Una sezione
è allestita nel vicino paese di Collesalvetti ma inaugura il 6
ottobre e si concluderà anch'essa il 16 febbraio.
Promossa da Fondazione Livorno, Fondazione Livorno - Arte e
Cultura e Comune di Collesalvetti, e curata da Francesca
Cagianelli, la mostra sull'arte di Gino Romiti riporta a una
Livorno attraversata dai miti dannunziani e dalle teorie
estetiche di Angelo Conti, oltre che dall'eco dei racconti
fantastici di Edgar Allan Poe filtrata dalle traduzioni firmate
da Charles Baudelaire.
Fondi marini e antichi giardini diventano teatri di visioni
spirituali, come confermano le sirene fluttuanti tra la flora e
la fauna degli abissi vagheggiati da Romiti. Così come i suoi
parchi e angoli d'orto si trasformano in misteriosi labirinti
dove è possibile intraprendere un percorso iniziatico. Grazie ad
alcune testimonianze pittoriche e grafiche emerse dalla
perlustrazione dell'Archivio Romiti si delinea un capitolo
completamente inedito della pluriennale carriera stilistica
dell'artista, riconducibile al sodalizio instaurato nella
Livorno primonovecentesca intorno alla carismatica personalità
del letterato ragusano Enrico Cavacchioli. Così Gino Romiti
rivive in questa mostra con una nuova identità culturale e
artistica e la città riscopre radici di un passato su cui poggia
la sua identità. (ANSA).
Opere di Gino Romiti ricordano fermenti a Livorno primo '900
Mostra riporta cenacoli delle correnti divisionista e simbolista