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Ad Arezzo visite a Vera croce di Piero da ponteggi del restauro

Per piccoli gruppi e guidate nei primi mesi del 2024

Redazione Ansa

(ANSA) - AREZZO, 13 DIC - Dal 27 gennaio al 12 marzo, nella Cappella Bacci della Basilica di San Francesco ad Arezzo, a tu per tu con 'La leggenda della vera croce' di Piero della Francesca. In occasione dei lavori di manutenzione e revisione conservativa del ciclo di dipinti murali, il ponteggio sarà accessibile per piccoli gruppi di visitatori.
    Dal 10 gennaio 2024 l'opera verrà sottoposta a lavori di manutenzione e revisione conservativa a cura della direzione regionale dei Musei della Toscana che, per l'occasione, ha deciso di allestire un ponteggio accessibile che offrirà, a piccoli gruppi di visitatori, l'opportunità eccezionale di ammirare il ciclo di dipinti murali da una prospettiva assolutamente diversa e inedita. Insieme alla Fondazione Arezzo Intour, che gestisce i servizi museali dei musei statali aretini, sono state quindi organizzate visite speciali accompagnate da una guida esperta, che avranno la durata di circa un'ora e che saranno presto prenotabili nel sito museiarezzo.it.
    La Leggenda della Vera Croce, realizzata tra il 1452 e il 1466, presenta una serie di episodi tratti dalla Legenda Aurea del frate domenicano Jacopo da Varagine, una raccolta di vite di santi e spiegazioni di feste liturgiche scritta a partire dagli anni Sessanta del XIII secolo e diffusa con grande successo durante tutto il Medioevo. Le scene, articolate in tre livelli sulle pareti della Cappella Bacci, raccontano la storia della Croce sulla quale venne crocifisso Gesù Cristo, a partire dalla nascita dell'albero dal quale proviene il legno col quale essa fu realizzata. Gli episodi raffigurati da Piero non sono collegati secondo la successione cronologica ma per rapporti formali e simbolici e sono caratterizzati da una attenta visione prospettica. L'intervento di manutenzione e revisione conservativa prevede la rimozione di consistenti quantità di polveri e particellato atmosferico depositati sulle superfici dipinte e la contestuale verifica dello stato di conservazione della pellicola pittorica e degli intonaci, al fine di evitare l'insorgere o il progredire di eventuali nuovi fenomeni di degrado. (ANSA).
   

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