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A Lucca mostra celebra Mastroianni, locandine e colonne sonore

Al via a Palazzo Pfanner, fino al 27 ottobre

Redazione Ansa

(ANSA) - LUCCA, 20 SET - Manifesti originali, locandine, fotobuste e bozzetti che raccontano quasi 60 anni di carriera di Marcello Mastroianni e di storia dell'Italia, dal neorealismo fino alla commedia all'italiana. E' quanto espone la mostra 'Marcello l'antidivo di successo' che si apre domani, sabato 21 settembre, a Palazzo Pfanner, a Lucca.
    La rassegna, curata da Alessandro Orsucci e realizzata in occasione del Lucca Film Festival, è in programma fino al 27 ottobre. L'esposizione è un omaggio a uno degli attori italiani più famosi al mondo di cui quest'anno si celebra il centenario dalla nascita. Centrale in mostra è anche la musica per il cinema, con un allestimento di colonne sonore originali in vinile, composte da musicisti quali Nino Rota, Carlo Rustichelli, Armando Trovajoli, Ennio Morricone, corredate di copertine originali, spesso disegnate, insieme a libri e spartiti musicali. Un percorso che parte dagli anni Cinquanta con il primo film del filone 'balneare', per la regia di Luciano Emmer, 'Una domenica d'agosto', con Mastroianni esordiente, doppiato da Alberto Sordi. La carrellata di film e successi, arriva fino agli anni precedenti la morte di Mastroianni, avvenuta nel 1996, con Stanno tutti bene, diretto da Giuseppe Tornatore,1990, accompagnato da una colonna sonora affidata a Ennio Morricone, e, infine, Sostiene Pereira, del 1995, di Roberto Faenza, tratto dall'omonimo romanzo di Antonio Tabucchi, dove si assiste all'ultima partecipazione dell'attore. Nella mostra non poteva mancare una sezione dedicata a Sophia Loren, con la quale l'attore ha condiviso 14 film da protagonisti.
    Sempre domani, 21 settembre, si apre anche la 20ma edizione del Lucca Film Festival, che vede la figlia dell'attore, Chiara Mastroianni, nei panni della madrina del festival. Tra gli ospiti Paul Schrader, Ethan Hawke, Matthew Modine, Pupi Avati, Ruben Östlund, Francesco Di Leva, Francesco Gheghi, a Carolina Crescentini. (ANSA).
   

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