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L'arte senza regole di Helen Frankenthaler a Firenze

A Palazzo Strozzi la più ampia mostra mai organizzata in Italia

Redazione Ansa

L'arte astratta, senza regole, e rivoluzionaria di Helen Frankenthaler (1928-2011) arriva a Firenze per una delle più ampie rassegne mai dedicate alla pittrice statunitense in Europa e la più completa mostra finora realizzata in Italia. È Palazzo Strozzi, dal 27 settembre al 26 gennaio, a ospitare l'esposizione dal titolo 'Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole', proponendo un percorso espositivo composto da grandi tele, opere su carta e sculture realizzate tra il 1953 e il 2002 da una delle artiste più importanti del XX secolo e messe in dialogo con dipinti e sculture di artisti contemporanei, tra cui Jackson Pollock, Morris Louis, Robert Motherwell, Kenneth Noland, Mark Rothko, David Smith, Anthony Caro e Anne Truitt.

L'esposizione mira a esaltare la pratica innovativa di Helen Frankenthaler che ha segnato in modo indelebile l'evoluzione della pittura moderna, creando un nuovo rapporto tra colore, spazio e forma attraverso l'uso della sua tecnica soak-stain, ovvero 'imbibizione a macchia': prevede l'applicazione di vernice diluita distesa orizzontalmente su tele non trattate, creando effetti simili a quelli dell'acquerello, ma su larga scala e con colori a olio. Frankenthaler applicava la vernice con pennelli o spugne, o direttamente da secchi, lasciando che si espandesse e si mescolasse in modo naturale, creando interazioni cromatiche uniche. Il risultato è un percorso che si snoda in una decina di sale espositive di Palazzo Strozzi dominate dai colori e da una pittura che ha infranto le norme tradizionali combinando astrazione e poesia, tecnica e immaginazione, controllo e improvvisazione.

Le sale sono organizzate in successione cronologica, e ognuna è dedicata a un decennio della produzione di Frankenthaler, dagli anni '50 ai primi anni Duemila. Le sue innovazioni, accostate a dipinti, sculture e opere su carta di artisti a lei contemporanei, permettono di mettere in luce le sinergie e le affinità tra questi autori. La mostra mette così in scena la consolidata influenza di Jackson Pollock su Frankenthaler con Number 14 (1951), un dipinto in bianco e nero a confronto con Mediterranean Thoughts di Frankenthaler (1960), un colorato lavoro a olio. Tutti-Frutti (1966), un dipinto a soak-stain di nuvole colorate fluttuanti, trova un analogo tridimensionale in Untitled (1964), scultura in acciaio dipinto di David Smith, composta da forme geometriche impilate l'una sull'altra, appoggiate su quattro piccole ruote. Heart of London Map (1972), un assemblaggio in acciaio, si pone a confronto invece con Ascending the Stairs di Anthony Caro (1979-1983), nella sua costruzione pezzo per pezzo.

Per Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi, "con la sua ricerca innovativa, Frankenthaler si è distinta come figura pionieristica nel campo della pittura astratta, ampliandone le potenzialità in un modo che continua a ispirare ancora oggi nuove generazioni di artisti", mentre il curatore della mostra Douglas Dreishpoon ha spiegato che la "cerchia di Frankenthaler ha rappresentato un ecosistema di forze creative in continuo movimento: osservare il loro lavoro in stretta connessione ci consente di comprendere meglio le innovazioni di Frankenthaler stessa". 

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