PERUGIA - Quattro città, cinque sedi e una mostra unica "per conoscere e per stupirsi" davanti all'arte del Trecento a Spoleto, in Valle Umbra e in Valnerina, con un percorso fatto di pittura e scultura lignea di autori anonimi: si presenta così "Capolavori del Trecento - Il cantiere di Giotto, Spoleto e l'Appennino". Una particolare e suggestiva mostra che mette in evidenza un "grande secolo", un Medioevo "ricco e coloratissimo", con una settantina di dipinti a fondo oro su tavola, sculture lignee policrome e miniature che raccontano la meraviglia ambientale dell'Appennino centrale e la civiltà storico-artistica, civile e socio-religiosa nell'Italia di primo Trecento.
Insieme a Spoleto (Museo Diocesano-Basilica di Sant'Eufemia, Rocca Albornoz-Museo Nazionale del Ducato), Trevi (Raccolta d'arte di San Francesco), Montefalco (Complesso Museale di San Francesco) e Scheggino (Spazio Arte Valcasana) completano il percorso espositivo curato da Vittoria Garibaldi, Alessandro Delpriori e Bernardino Sperandio.
Quattro città per Capolavori Trecento
Mostra racconta arte e meraviglia ambiente dell'Appennino