(di Luciano Fioramonti)
(ANSA) - ROMA, 08 LUG - ''Una bellissima celebrazione dell'
umanità''. Antonio Pappano definisce così la Terza Sinfonia di
Aaron Coopland con la quale domenica prossima chiuderà in piazza
Duomo a Spoleto il Festival dei Due Mondi.
La Sinfonia fu eseguita per la prima volta nel 1946 e divenne
il simbolo delle speranze, delle inquietudini e della gioia
dopo la fine della seconda guerra mondiale. Serge Koussevitzky,
il direttore della Boston Symphony Orchestra che l' aveva
commissionata al compositore, la considerò "la più grande
sinfonia americana mai scritta". Nelle intenzioni dell' autore
doveva, appunto, riflettere lo spirito euforico e l' ottimismo
della Nazione in quel periodo. ''Parliamo di una America che
esce da una guerra che ha vinto, con un grande futuro davanti -
osserva Sir Tony -. Nella musica si avverte l' aspirazione
verso un futuro positivo. E' una musica non solo bella ma molto
ritmica''. Copland, ricorda il maestro, riutilizzò anche un
lavoro scritto in precedenza, la 'Fanfara dell' uomo comune'.
''E' dedicata non a un eroe ma alla persona normale. Trovo
molto commovente che riprenda questa fanfara e la sviluppi nel
finale facendola diventare una cosa veramente maestosa,
bellissima, una celebrazione dell' umanità''. Leonard Bernstein,
ritenuto il maggiore interprete della composizione, disse che
''la Sinfonia è diventata un monumento Americano'', come il
monumento a Washington o il Lincoln Memorial. ''Per me è molto
importante - sottolinea Pappano - forse perchè quando ero
giovane ho avuto la possibilità di vedere un' orchestra di
giovani suonare questo pezzo. Non persi una sola prova. Era
proprio Bernstein a dirigerla. Mi ha fatto un tale effetto il
suo modo di insegnare e di condividere, la sua conoscenza della
partitura…. In qualche modo mi ha veramente cambiato. E' un
pezzo che ho sempre sentito molto vicino a me ma è la prima
volta che lo faccio con la mia orchestra di Santa Cecilia e
questo è molto bello''.
In apertura, con la voce di Barbara Hannigan - vera
protagonista del Festival da direttrice d' orchestra e come
soprano - sarà eseguito 'Knoxville: Summer of 1915', composto da
Samuel Barber nel 1947 e basato su un testo di James Agee in
cui lo scrittore ricorda la fanciullezza e la sua ultima estate
felice prima della morte del padre. ''E' un pezzo languido, un
bambino racconta i giorni trascorsi a Knoxville, Tennessee, con
suoi familiari sulla sedia a dondolo a osservare gli altri, l'
amore per i genitori che non ci sono più, la loro memoria. C' è
una grande nostalgia che fa parte anche del pezzo di Copland.
Gli americani apprezzano molto la nostalgia, fa parte della loro
cultura''.
Pappano è alla sua terza volta a Spoleto e al secondo anno
di residenza artistica a Spoleto dell' orchestra dell' Accademia
Nazionale . Che cosa ha di speciale il Festival dei Due Mondi?
''Piazza Duomo, prima di tutto, è iconica. Lì c'è la storia…
Menotti, un personaggio che ho ammirato tanto. Anche il fatto
che abbiamo la possibilità di esibirci ogni anno per me è molto
importante''. Il direttore angloitaliano in questi giorni si
divide con Londra per le recite di Cavalleria Rusticana e
Pagliacci e sta lavorando alla preparazione di Aida per la nuova
stagione. Nelle prossime settimane con l' orchestra ceciliana
sarà impegnato nelle tournée in Svizzera e in Germania. Maestro,
stiamo tornando ai concerti come prima del Covid anche se il
pericolo continua a restare alto. ''Naturalmente, ho paura -
osserva -. Sono nervoso per il fatto di viaggiare con il rischio
che la cosa peggiori. Finora tutto procede bene con l' orchestra
ma la situazione è abbastanza tesa e questo mi dispiace''.
(ANSA).
Pappano, Celebrazione dell'umanità per chiudere i Due Mondi
Gran finale domenica con Barber e la maestosa Terza di Copland