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Storie di laboriosità e clausura per il calendario Laus Deo

Per le suore di Città di Castello il lavoro è 'indispensabile'

Redazione Ansa

(ANSA) - CITTA DI CASTELLO (PERUGIA), 11 DIC - Storie di laboriosità e clausura in 12 scatti per la quinta edizione del calendario del monastero di santa Veronica Giuliani, a Città di Castello "Laus Deo" (due parole scritte ripetutamente dalla santa a conclusione di lettere e delle pagine del suo diario), con 12 fotografie e 12 frasi della santa sulle quali meditare.
    Una iniziativa editoriale promossa dall'associazione "Le Rose di Gerico". Un progetto che intende anche lanciare un messaggio ad un lavoro umano, strumento indispensabile per vivere in armonia in famiglia e nella società. Le sorelle cappuccine, nove compresa la badessa, suor Chiara, hanno aperto le porte della clausura ai fotografi, che hanno così potuto fermare in un'immagine alcuni istanti del loro vissuto quotidiano, dalla pulizia dei locali alla realizzazione di manufatti.
    "Nella tradizione monastica - ha spiegato suor Chiara - si lavora non solo perché si condivide la comune condizione umana ma anche perché Dio stesso lavora. Sfogliando le pagine della Bibbia l'agire di Dio sia nella creazione come nella liberazione, è descritto come un lavoro. Per Chiara, per Lorenza Longo, per Veronica, per tutte le sorelle che ci hanno preceduto, lavorare ha rappresentato la prima forma di povertà.
    Anche noi oggi viviamo della grazia di poter lavorare: è necessario conoscere il prezzo delle cose, il peso della responsabilità, liberando il lavoro dal suo rischio di alienazione per restituirgli la vocazione di umanizzazione dell'uomo e della donna". "Nel lavoro e nel suo alternarsi alla preghiera, al riposo, al respiro - ha spiegato ancora - confessiamo che il mondo non è mandato avanti dal nostro fare e dal nostro impegno, ma dal dono di Dio. Grazie alla ripetitività delle nostre occupazioni, alla pazienza con cui sono intessute le nostre giornate, il lavoro custodito dal silenzio monastico ci porta a scendere nelle nostre profondità, nel nostro centro e ci ricorda che il viaggio più lungo e difficile è quello che compiamo all'interno di noi stessi".
    Il calendario è realizzato dalla tipografia Petruzzi e legatoria Cartoedit con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello. (ANSA).
   

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