Regioni

Dolomiti, Cortina 100 anni dopo Guerra

Mostre, rievocazioni storiche e appuntamenti teatrali

Redazione Ansa

CORTINA (BELLUNO) - Cento anni fa, nel 1918, sulle Dolomiti, e altrove in Europa, terminava la Prima Guerra Mondiale. Ormai sono scomparsi anche gli ultimi testimoni viventi di quegli anni. Eppure, come titola la manifestazione che celebra l'anniversario dell'armistizio, "Le Dolomiti ricordano", è una memoria solida, tangibile, fatta di buche, trincee, camminamenti e fortini che segnano il paesaggio come cicatrici. Si tratta di un calendario di appuntamenti, inaugurazioni, rievocazioni storiche e teatrali che si terranno in luoghi speciali, dove si percepisce maggiormente il "soffio" della storia: la Ciasa de ra Regoles di Cortina e l'area di 5 km dove sorge il Museo all'aperto della Grande Guerra, composto dal Lagazuoi, le 5 Torri, il Sasso di Stria e dal museo del Forte Tre Sassi, raggiungibile a piedi o in mountain bike, che permette di conoscere i diversi aspetti della Grande Guerra in montagna camminando lungo i sentieri che collegano trincee e postazioni sui due fronti.
    Organizzano le manifestazioni il Comune di Cortina d'Ampezzo, il Comando Truppe Alpine e l'Ana sezioni Cadore e Treviso, le Regole d'Ampezzo e il Gruppo Ana di Cortina. Tra le iniziative in programma, l'inaugurazione, giovedì 12 luglio, della mostra "La Grande Guerra e la carta: stampa, narrazione e arte in Europa", alla Ciasa de ra Regoles. Una narrazione corale che ben si abbina alla mostra intitolata "Grande Guerra sul Piccolo Lagazuoi", ospitata presso il Lagazuoi Expo Dolomiti, una delle gallerie più ad alta quota esistenti (2.778 m), raggiungibile in 3 minuti con la funivia Lagazuoi dal Passo Falzarego. Il fine settimana successivo si sale in montagna. Sabato 14 luglio, appuntamento sul Monte Lagazuoi e sul Sass di Stria, dalle ore 8 alle 12, per le visite libere alle gallerie del Lagazuoi e alle postazioni del Sass di Stria e Vonbank. Spazio poi alla mostra "La Grande Guerra e la carta: stampa, narrazione e arte in Europa": una riflessione sull'identità militare e sul mestiere delle armi, alla luce di un secolo di trasformazioni.(ANSA).
   

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