VENEZIA - Un "viaggio nel tempo e nello spazio" alla scoperta della "rivoluzione" della rappresentazione umana attraverso statuette dalle accentuate caratteristiche sessuali femminili, la "Grande Madre", e poi dai tratti geometrici o sempre più "realistiche" nelle forme, girovagando tra il 4.000 e il 2.
L'avventura umana "della traduzione visiva, attraverso singolari opere scultoree - ricorda Inti Ligabue, facendo riferimento anche ai grandi quesiti umani su vita, morte, il dopo o il potere -, delle concezioni metafisiche elaborate dall'uomo in un'epoca di grande transizione e sconvolgente evoluzione della società", è affidata alla mostra "Idoli. Il potere dell'immagine", a Venezia, a cura di Annie Caubet e realizzata dalla Fondazione Ligabue, fino al 20 gennaio prossimo (catalogo Skira).
Potere immagini, mostra Idoli a Venezia
100 reperti per viaggio alle origini raffigurazione uomo