"Uno dei miei obiettivi è internazionalizzare la Galleria Nazionale dell'Umbria e l'Umbria intera partecipando al lavoro che la Regione sta facendo per offrire ai nostri tesori e al nostro patrimonio una platea internazionale e la Biennale d'arte di Venezia è la più importante assoluto". Costantino D'Orazio, direttore del grande museo perugino, spiega così i motivi dello sbarco nella città dei Dogi con una serie di gioielli della Galleria in coincidenza con la preapertura il 17 aprile dell'Esposizione sullo stato dell'arte mondiale.
"Per due mesi - dice D'Orazio all'ANSA - sulla facciata della Ca' d'Oro uno stendardo ricorderà che la Galleria Nazionale dell'Umbria incontra l'arte contemporanea, invitando di fatto chi sarà a Venezia in questi mesi a venire a Perugia a scoprire le nostre collezioni. È un progetto di alto valore scientifico perche l'oro nell'arte è un tema senza tempo, ma è anche un'operazione di marketing dal momento che per la prima volta la Galleria Nazionale e l'Umbria si muovono in uno scenario internazionale di altissimo livello". La mostra - frutto della collaborazione con il museo nazionale veneziano e dell'intesa con Daniele Ferrara, direttore regionale dei Musei del Veneto, - è curata da Alessandra Mammì e dalle storiche dell'arte della Gnu Veruska Picchiarelli e Carla Scagliosi ed è l'anteprima della esposizione programmata a Perugia dal 5 ottobre al 19 gennaio 2025 per un'indagine più ampia sull'uso dell'oro nella ricerca di artisti non solo italiani. "Portando il nostro progetto a Venezia lo faremo conoscere in tutto il mondo - osserva D'Orazio -. L'idea è rileggere l'antico in modo nuovo, attraverso lo sguardo dei contemporanei e l' oro è strumento che lo permette in modo straordinario".
Il dialogo tra i fondi oro medioevali legati al sacro e i grandi maestri contemporanei che hanno usato questo materiale racconta, dunque, l'oro in tutte le sue valenze, la spiritualità e lo sguardo laico, il suo essere prezioso, la sua potenza simbolica. A Venezia D'Orazio, che è direttore dei Musei Nazionali di Perugia e della Direzione Regionale Musei dell'Umbria - illustrerà il programma messo in campo per il 2024. Dal 28 giugno, ma è una sorpresa su cui non filtrano dettagli, la Gnu accoglierà uno dei più grandi capolavori del Novecento, realizzato da uno dagli artisti più amati. "La Galleria - sottolinea - è il luogo del fare dove passato e presente sono in intreccio costante. Anche se sei immerso nell'arte antica il tempo presente ti chiama e ti sollecita continuamente. Penso sia importante curare, valorizzare, conservare e tutelare la nostra collezione di capolavori dal Duecento al Novecento senza mai dimenticare che deve parlare a persone che vivono nel presente, ai visitatori che in questo modo possono capire davvero l'anima dell'Umbria entrando in contatto con l' identità del nostro territorio".
E per catturare i giovani, su quale filone si lavora per creare pubblico nuovo? "Puntiamo sulle nuove tecnologie. Stiamo lavorando a un progetto che sarà presentato a giugno per dotarci di uno strumento che attraverso l'uso dell'intelligenza artificiale permetterà una esperienza nuova all'interno della Galleria. A fare la fortuna di un museo è il saper parlare alla gente comune di ogni età e cultura e riuscire a trovare il modo di farlo con tutti".
Venezia platea mondiale per i tesori dell'Umbria
Il direttore della Gnu D'Orazio: "Rileggere l'antico in modo nuovo"