Regioni

Grand Hotel Venezia, in 100 anni da albergo a sede istituzioni

Palazzo Ferro Fini, dall'imperatore d'Austria a Churchill

Redazione Ansa

(ANSA) - VENEZIA, 14 MAG - Un secolo di lusso, potere e divismo sul Canal Grande. Palazzo Ferro Fini, la sede sul Canal Grande del Consiglio regionale del Veneto, rievoca con una mostra un capitolo inedito della propria storia. Per un secolo, tra il 1868 e il 1968, il duplice palazzo, già prestigiosa residenza nobiliare dei Contarini-Ferro-Manolesso e dei Flangini-Fini, è stato il più prestigioso hotel di Venezia, faro negli standard del lusso dell'epoca, meta di reali, aristocratici, capi di stato, scrittori, artisti e divi dello spettacolo. "Grand Hotel Venezia: cento anni, da albergo da sogno a sede istituzionale" è il titolo rievocativo dell'esposizione, curata da Franca Lugato e patrocinata dal Comune di Venezia, che da mercoledì 15 maggio a 30 novembre racconta con foto, filmati, oggetti e documenti una pagina avvincente della storia di Venezia, apripista mondiale del turismo di alta classe.
    Il percorso fotografico e documentale, articolato nei tre piani del complesso affacciato sul Canal Grande, propone foto e filmati provenienti dagli archivi del Comune di Venezia, Ipav, Alinari, Luce e British Pathé e da archivi privati, nonché oggetti e documenti d'epoca che provengono da collezioni private e dall'inedita raccolta di oggetti Ciga realizzata dall'associazione culturale "Le memorie della Compagnia Italiana Grandi Alberghi".
    I visitatori sono accompagnati a rivivere la centralità di una residenza nobiliare, acquistata nel 1860 dalla dinastia di armatori dalmati Ivancich, e diventata - con l'annesso palazzo Gritti (ex Swift) - l'hotel più lussuoso di Venezia. Tra le presenze illustri del grande albergo, gestito nel novecento da Ciga e poi da Saigat, l'imperatore d'Austria Francesco Giuseppe e il re d'Italia Vittorio Emanuele II, il Duce e il Führer, i ministri degli esteri dei paesi balcanici e dell'Europa centrale, il premier britannico Winston Churchill. (ANSA).
   

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