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Fabio Lovino, nelle sue immagini lo spirito dello sport

Mostra del grande fotografo a Palazzo Merulana dall'11 marzo

Redazione Ansa

Il gioco, la danza, la bellezza dei corpi ma anche la concentrazione, l'impegno, l'istante prima dello scatto e il sorriso della vittoria. C'è l'immagine dello sport nella sua ricchezza e complessità in Portraits of sport, un progetto fotografico che raccoglie 35 ritratti realizzati da un grande fotografo: Fabio Lovino. Dall'11 al 19 marzo a Palazzo Merulana a Roma.

 "Nel tempo ho fotografato tanti sportivi per motivi diversi, dalle copertine ai servizi di moda, atleti ed atlete che hanno vinto le olimpiadi o, ad esempio, grandi servizi come quello per Io Donna, che vedeva tutte le atlete delle Olimpiadi formare una scritta sul modello dei Momix, che riproduceva l'Italia. Da quel servizio cercando di tirare fuori sport minori: le veliste, il canottaggio, il pentatlon, mountain bike, judo e ante non solo le più famose". Insomma il grande fotografo delle star, che ha portato dietro il suo obiettivo Nanni Moretti, Marco Bellocchio, Margherita Buy, David Lynch, Robert De Niro, Martin Scorsese, Tilda Swinton - solo per citarne alcuni - dice che questa mostra nasce anche dal fatto che nel tempo ha arricchito "l'archivio con tanti volti di sportivi". "Io non ero tanto convinto ma avevo tanto materiale e tante foto alle quali tenevo e che mi rappresentavano. Poi Roberta De Fabritiis, curatrice della mostra e una delle fondatrici di Sport Senza Frontiere, ha saputo fare un'ottima scelta. Questa loro onlus poi garantisce lo sport ai meno abbienti, e questo mi sembra bellissimo. C'è un forte interessamento per portare la mostra in giro nel mondo e ampliarla, dovremo includere Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi per esempio. Personalmente non avrei messo nessuno del calcio, ma poi ho ceduto su Gianluca Vialli, nell'ottica di un discorso sulla pulizia nello sport e sulle tante vittime di malattie dovute all'uso di sostanze sbagliate".

Insomma col passare del tempo "ho raccontato uno sport diverso, che è anche ma non solo bellezza, è valore sociale. C'è una foto di Max Biaggi, due minuti prima di scendere in pista, concentrato nella meditazione sulla gara. Nei box non ci deve stare nessuno prima della gara, io potevo stare lì un po' nascosto e ci lanciavamo occhiate di complicità. Ho colto il momento prima che diventasse un proiettile". Ma l'idea è anche quella di testimoniare tutti gli sport, tuffi, nuoto, motociclismo, basket, sci, judo, karate pugilato. "Alla mostra verranno Cammarelle, Blandamura e poi Busà perché loro si sono esposti tanto nella battaglia contro il bullismo". Ci sono foto più posate, altre giocose: "Gli atleti sono tutti ragazzi e giocano. Quadarella, 3 medaglie d'oro, venne da me per un servizio e si era dimenticata le medaglie: 'forse ce l'ho nel cassettino della macchina' mi disse ed era veramente lì. Busà lo vado a fotografare in un centro olimpico 'Ma mi devo portare il kimono? sta a lavare', mi dice. Sono ragazzi con un approccio disincantato, un afflato di purezza bellissimo". Con Vialli poi "è stato un incontro stupendo per una copertina: doveva tirare una palla, ne presi una enorme da pilates. Sento un botto: aveva steso l'art director e il truccatore". "A quali sono legato? A tutte sono legato. Ci sono loro, atleti che sanno di essere appesi ad un filo e in un attimo tutto può cambiare. Ed io col mio metodo di attesa, che li intrattengo aspettando il momento e tirare furi l'attimo che li coglie veramente".

L'iniziativa è promossa e organizzata da Sport Senza Frontiere con l'occasione dell'Acea Run Rome The Marathon e colloca la mostra nel calendario degli eventi speciali promossi dalla Maratona di Roma. Si svolgerà infatti proprio a cavallo della famosa competizione sportiva del 19 marzo. La mostra offre la possibilità, attraverso l'acquisto delle foto esposte (tramite asta), di sostenere le attività di Sport Senza Frontiere. Inoltre è possibile fare una donazione e partecipare all'estrazione di un premio dall'11 al 30 marzo: un ritratto personale o di famiglia, realizzato da Fabio Lovino. La mostra gode del Patrocinio del Coni e della collaborazione di Palazzo Merulana e della Fondazione Elena e Claudio Cerasi, che offre una splendida location al progetto, di CoopCulture ed Esco.

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