ROMA - A volte un'anguilla può fare la fortuna di un grande artista. ''Era il 2018 e stavo a Tokyo quando lessi di un ristorante che cucinava meravigliosamente le anguille.
Erlich all'inaugurazione girava per Milano urlando: ''grazie anguilla che ci hai fatto incontrare!''. La grande monografica che sarà a Palazzo Reale fino al 4 ottobre è la nuova scommessa di questa donna curiosa e tenace, sempre sorridente, che ha appena portato a casa il record assoluto della mostra di Van Gogh a Palazzo Bonaparte a Roma: più di 3.000 persone al giorno, 580.741 visitatori complessivi provenienti da ogni parte del mondo, 11.000 gruppi, 70.000 studenti e milioni di foto e commenti sui social e sulla stampa internazionale. Sempre dell'artista più amato al mondo, Vincent Van Gogh, sarà esposto il Paesaggio con covoni e luna nascente realizzato a Saint-Rémy-de-Provence nel luglio 1889 dal prossimo 12 maggio e fino al 10 settembre 2023 al Palazzo Ducale di Genova, per un'esperienza a tu per tu con l'opera d'arte.
''Dopo il covid è cambiato molto nel nostro rapporto con l'arte, lo spettacolo, l'intrattenimento in generale: è come se ci fosse rimasta addosso una frenesia, un'ansia di vita - spiega ancora Iole Siena - di cui non ci liberiamo. Per noi certo è stata positiva perchè ci ha permesso di realizzare questi grandi numeri ma ovviamente ha anche lati negativi, come far lievitare i prezzi di hotel e ristoranti e questo non aiuta per il futuro''. Intanto guardando avanti nel 2024 annuncia tra Roma e Milano un doppio spettacolare appuntamento con Edvard Munch, ma molto prima, in autunno, da fine ottobre ad aprile 2024, a palazzo Bonaparte sarà la volta di una grandissima mostra dedicata ad Escher in occasione del centenario del suo trasferimento nella capitale. Sempre in autunno vedremo Alfons Mucha al museo degli Innocenti a Firenze, Artemisia Gentileschi al Ducale di Genova, Ligabue a Trieste a Palazzo Revoltella e Monet a Madrid. ''Dal 26 maggio a Palazzo Bonaparte porteremo Sembra vivo, una mostra - spiega Siena - di sculture iperrealiste, tra gli altri ci sarà anche Cattelan con la famosa banana che bisogna cambiare ogni tre giorni''.
Insomma dopo Bill Viola e Jago la linea dell'arte contemporanea diventa sempre più centrale nelle scelte di Arthemisia. ''Dopo il covid è rimasta una grande voglia di vedere cose nuove, soprattutto in Italia dove tradizionalmente non si va a vedere cose che non si conoscono''. L'apertura sull'arte contemporanea di Arthemisia è anche legata all'attenzione di Iole Siena nei confronti del visitatore: ''seguo sempre i commenti che fanno sui social per capire cosa ne pensano'', spiega. ''Quando penso ad una mostra penso sempre che cosa prova chi andrà a vederla. Rimango allibita quando in un museo trovo opere che non vengono spiegate o contestualizzate, se non ci sono pannelli che ne raccontano la storia o video, come facciamo noi all'inizio di ogni esposizione. Mi è successo andando a visitare i bronzi di Riace che stanno lì, in tutta la loro meraviglia, senza nessuna contestualizzazione. Eppure ce ne sarebbero di cose da raccontare!'' (ANSA).
Iole Siena e le mostre dei record, da Van Gogh a Erlich
A capo di Arthemisia: ecco i nuovi grandi appuntamenti d'autunno