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Apre il museo di Istanbul progettato da Renzo Piano

La prima opera in Turchia dello studio dell'architetto genovese

Redazione Ansa

ISTANBUL - Leggerezza ed eleganza si mescolano con armonia nell'edificio progettato da Renzo Piano per ospitare Istanbul Modern, il primo museo d'arte moderna e contemporanea della più grande città turca, fondato nel 2004, che riapre al pubblico oggi dopo essere stato trasferito per cinque anni in un altro palazzo, mentre erano in corso i lavori che hanno portato alla creazione del nuovo spazio. Migliaia di persone hanno potuto visitare per la prima volta il museo che si affaccia sul Bosforo come il precedente edificio ma è situato all'interno di GalataPort, il grande complesso commerciale e turistico sul lungo mare della sponda europea di Istanbul inaugurato nel 2021.
    L'edificio del Renzo Piano Building Workshop (Rpbw), la prima opera realizzata dallo studio dell'architetto genovese in Turchia, si inserisce nell'ambiente con una struttura leggera e guardato dal mare lascia intravedere le forme della moschea di Nusretiye del XIX secolo e della vicina fontana in stile barocco fatta costruire nel 1732 dal Sultano Mahmud.
    Il paesaggio, con il Bosforo e gli edifici di epoca ottomana, resta protagonista anche all'interno della struttura. Enormi vetrate permettono al visitatore di ammirare l'ambiente circostante anche mentre si trova a passeggiare nelle gallerie dove sono esposte le opere d'arte. "La grande differenza con il museo precedente è che siamo in un piano terra completamente trasparente, collegato con l'esterno, che permette la visione del parco a nord e del mare a sud e invita le persone ad entrare mentre nell'edificio precedente la struttura era chiusa, introversa in se stessa", ha detto all'ANSA Emanuela Baglietto, partner dello studio Renzo Piano Building Workshop che ha coordinato progetto, avviato nel 2016 e realizzato con il sostegno dei gruppi turchi Ezcacibasi e Dogus Group-Bilgili Holding. L'opera ha una superficie che si estende per 10,500 metri quadrati ed è realizzata con parti metalliche in acciaio, vetro, cemento architettonico per i pavimenti e pannelli in alluminio sulle pareti esterne con delle decorazioni che ricordano i tagli sulla tela delle opere di Lucio Fontana.
    All'interno, oltre a varie gallerie per le mostre d'arte, trovano spazio un cinema, sale per convegni, una biblioteca e un ristorante affacciato sul Bosforo mentre un'installazione dell'artista danese Olafur Eliasson, appositamente commissionata per l'Istanbul Modern, si inserisce sopra la scalinata centrale.
    Le opere di artisti turchi, come Fahrelnissa Zeid, Sarkis e Inci Eviner, fanno parte dell'esposizione permanente, arricchita anche da lavori di artisti internazionali tra cui Anselm Kiefer, Daniel Buren e Laure Prouvost. Una parte dell'edificio ospita in questo momento la mostra fotografica In Another Place, con 22 scatti, mai esposti in precedenza, di Nuri Bilge Ceylan, il regista turco di fama mondiale pluripremiato a Cannes che nel 2014 vinse la Palma d'Oro per il suo film Il regno d'inverno.
    All'ingresso della biblioteca, è stata allestita invece Genius Loci, una mostra sulle opere di Renzo Piano dove è anche possibile esaminare il modello del progetto sul quale gli architetti hanno lavorato per costruire l'Istanbul Modern. La nuova struttura cerca di "riprodurre lo spirito del museo preesistente", ha spiegato l'architetto di Rpbw Ronan Dunphy ricordando come il vecchio edificio - un grande deposito situato in una zona utilizzata come porto da migliaia di anni - avesse negli anni sviluppato un'anima propria a cui il lavoro di Renzo Piano ha voluto dare una nuova eco, evolvendola. "Abbiamo svuotato la vecchia struttura da sotto per creare questa permeabilità con la città", dice Francesco Giacobello, associato di Rpbw, ricordando che sulla terrazza del museo è stato installato uno specchio d'acqua - la più grande water feature al mondo realizzata sul tetto di un edificio - su cui a certe ore del giorno si riflettono le forme dei monumenti della città come la torre di Galata. (ANSA).
   

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