RIMINI - Era la notte del 10 gennaio del 49 a.C.
Rimini celebra quel passaggio chiave della storia di Cesare e di Roma rievocando la locuzione con cui il condottiero arringò nel Foro di Rimini - l'attuale Piazza Tre Martiri e già Piazza Giulio Cesare - i suoi uomini, i legionari della Tredicesima Legione, ribattezzati 'Leoni della Gallia Cisalpina' guidandoli contro Roma.
Nel cuore della città romagnola i legionari in costume della 'Legio XIII Gemina' - associazione culturale riminese di rievocazione storica e archeologia sperimentale fondata nel 2011 - invaderanno il centro storico partendo dal bimillenario ponte di Tiberio - che segna l'inizio della Via Emilia - dove si esibiranno in addestramenti militari, per poi sfilare lungo Corso d'Augusto fino Piazza Tre Martiri dove è in programma la cerimonia con la lettura della Locuzione di Cesare ai militari.
ll motto attribuito a Giulio Cesare compare nel cartiglio dello stemma del Comune di Rimini in cui è Jacta Est Alea, Domani, inoltre, è prevista una camminata all'interno dell'area archeologica da poco riqualificata del ponte romano di San Vito, vicino Rimini, da anni oggetto di diverse diatribe' sul fatto se sia o non sia il ponte attraversato da Giulio Cesare, in quella nella notte. Diatribe che coinvolgono anche il fiume attraversato visto che diversi studiosi ritengono che non sia stato il Rubicone il teatro della scena ma un altro corso d'acqua, il Pisciatello.
Il motto compare nel cartiglio sia dello stemma del Comune di Rimini sia in quello della Provincia di Forlì-Cesena: nel primo, tuttavia, nella forma esatta riportata da Svetonio. (ANSA).
Rimini rievoca locuzione di Giulio Cesare 'Alea Iacta Est'
In città 'ritorna' l'arringa ai legionari condotti a Roma