FERRARA - I lavori di riqualificazione del varco nelle mura di Ferrara, tra corso Isonzo e via Rampari San Paolo, hanno portato in luce le fondazioni delle antiche mura meridionali della città, edificate attorno ai primi del Seicento e abbattute tra il 1920 e il 1930: il progetto vide la collaborazione dell'architetto Giambattista Aleotti e prevedeva la costruzione di una cortina muraria che collegasse Porta San Paolo (Porta Paola) alla recente fortezza pontificia. Sono inoltre emersi ingenti riporti di terreno composti da sabbie, macerie e scarichi di materiale in ceramica e proveniente da una fornace fusoria, con numerose scorie in ferro e bronzo: questi livelli di terreno dovevano formare un ampio terrapieno che fortificasse le mura da attacchi con armi da fuoco.
Il quadrante a sud-ovest della città storica, sul quale è stato realizzato il complesso del mercato ortofrutticolo, era precedentemente occupato dalla Fortezza Pontificia, demolita dopo il 1862. A seguito della demolizione - e dell'abbandono dell'area da parte delle autorità militari - furono redatti i primi progetti di recupero, che portarono alla realizzazione di acquedotto, stadio, villette e area residenziale, quindi i servizi. Fra via Darsena e corso Isonzo iniziò la costruzione della struttura del Mof: l'area urbana in cui è stata edificata negli anni 1936-37 la palazzina dell'ex mercato ortofrutticolo fa parte della cosiddetta Addizione Novecentista e comprende l'edificio degli scambi e il grande recinto del mercato retrostante. Proprio per realizzare il complesso, in quegli anni venne abbattuto il tratto delle mura meridionali adiacenti la Fortezza che oggi è tornato alla luce. (ANSA).
Riemergono le fondazioni delle antiche mura di Ferrara del '600
La scoperta avvenuta durante lavori di riqualificazione