UDINE - "Mariupol era una città con un passato prestigioso, un presente vivo e grandi piani per il futuro, una straordinaria vetrina della rinascita del Donbass ucraino. Oggi è difficile trovare una famiglia che non abbia un parente, un conoscente o un amico tra i morti causati dall'assedio russo del 2022.
Diventato fotoreporter nella primavera del 2014, quando Mariupol fu attaccata per la prima volta dalle forze separatiste filorusse, Sosnovsky è rimasto nella sua città per tutti i 65 giorni del terribile assedio della primavera 2022, documentando gli effetti delle distruzioni.
"Mariupol Diary", nell'allestimento a cura di Michele Guerra coprodotto da vicino/lontano con Arci-Nuovi Orizzonti e Make Spazio espositivo, si inaugura il 2 maggio e resterà visitabile gratuitamente fino all'11 maggio nella sede Make, proponendo 50 fotografie in bianco e nero.
"Molti di noi non vogliono nemmeno menzionare quei giorni, quelle settimane e quei mesi - ha commentato ancora Evgeny Sosvonsky -: cerchiamo di dimenticare, per cancellare l'orrore.
Invece è sempre importante parlarne, le nostre testimonianze sono una prova inconfutabile dei terribili crimini militari commessi dalla Federazione Russa contro il nostro Paese e contro i miei concittadini".
Anteprima di vicino/lontano con le foto di 'Mariupol Diary'
A Udine la mostra di Sosnovsky sulla distruzione in Ucraina