(ANSA) - NAPOLI, 06 FEB - Utilizzare il Presepe Napoletano
per dare riconoscibilità ai 'Mellonari', ai 'Pettinari', ai
'Friggitori' e ai 'Carnacciari' che animavano alla fine del XIX
secolo il Rione Regola a Roma ma anche per raccontare San
Filippo Neri che fa la lavanda dei piedi ai pellegrini e poi
briganti, ballerini, preti, monaci, popolani: è questo lo
spirito che ha caratterizzato nella Capitale l'allestimento
nella Chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini del presepe
visitabile fino a domani, 7 febbraio (ma già è programmata la
prossima edizione) commissionato dal parroco francese don Brice.
Il Presepe Napoletano non è il racconto storico di ciò che
avvenne a Betlemme, ma una rappresentazione meta-storica della
nascita di Gesù, spiegano i fratelli Scuotto della bottega
napoletana 'La Scarabattola' che hanno realizzato l'opera; esso
appartiene, quindi, a una categoria espressiva e rappresentativa
da 'impaginare' nei luoghi dove viene realizzato.
Raccontare Roma col 'Presepe della Regola' targato Napoli
Chiude l'allestimento ma già si lavora alla prossima edizione