(di Daniela Giammusso)
(ANSA) - ROMA, 28 GIU - Il Pugilatore in riposo e la Vittoria
Alata di Brescia. Due straordinari bronzi di età ellenistica e
romana, capolavori di bellezza e significati, dalle storie
personali che curiosamente si riflettono, tra anni di oblio e
ritrovamenti misteriosi.
"Un incontro tra due realtà di beni culturali - commenta il
direttore del Museo Nazionale Romano, Stéphane Verger - ma anche
un dialogo tra due opere straordinarie, sulle quali sono stati
tanti i dibattiti scientifici".
"Davvero poche cose in Italia sono così entusiasmanti da vedere
- aggiunge Francesca Bazoli, presidente della Fondazione Brescia
Musei - Per noi l'arrivo del Pugile è un gesto dalla valenza
eccezionale. Negli ultimi quarant'anni Brescia ha investito in
modo determinato nella restituzione e fruizione del suo
patrimonio straordinario, che ha nel Parco archeologico il suo
fulcro. Oggi però vive una discrasia tra il patrimonio che
conserva e l'idea che non è considerata una grande città d'arte
quale è".
"Brescia e Bergamo sono le prime capitali italiane che si sono
manifestate come tali - commenta il sottosegretario Vittorio
Sgarbi - Nessuna area geografica d'Italia ha inteso la Capitale
italiana della cultura con la stessa energia, vitalità e
progetti importanti". (ANSA).
Il pugilatore incontra la Vittoria Alata a Brescia
Per Capitale della cultura le due opere in allestimento Baldeweg