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Salone Off, Le vergini giurate alla Cavallerizza

Le foto di Stefanelli sulle donne albanesi diventate uomini

Redazione Ansa

TORINO - Le Burnesh del Nord dell'Albania ormai sono poche decine e sono quasi tutte anziane. Sono donne che hanno rinunciato alla loro identità e si vestono e si comportano come uomini perché solo così possono votare, lavorare, portare pantaloni, bere alcolici o fumare. In alcuni casi lo hanno dovuto fare per sopperire alla mancanza di un capofamiglia o per sfuggire a un matrimonio non gradito. Alle 'Vergini Giurate' - così chiamate perché hanno fatto voto di castità rinunciando alla loro femminilità in toto - la fotografa Valentina Stefanelli ha dedicato un progetto e venti dei suoi scatti saranno in mostra alla Cavallerizza Reale da mercoledì 17 maggio alle 18 fino al 22 maggio, in occasione della XIX edizione del Salone Off, per il Salone del Libro di Torino. Il Paese ospite quest'anno è proprio l'Albania.
    Le foto di Valentina Stefanelli, romana, 45 anni, sono state scattate nel 2016 nel nord dell'Albania, al confine con il Montenegro, in una zona rurale. "Avevo letto il romanzo Vergine giurata della scrittrice albanese Elvira Dones, da cui è stato tratto il film di Laura Bispuri. Ho cominciato a informarmi, è stato per anni un mio pallino, ma non è stato facile organizzare il viaggio. Mi ha accompagnato una ragazza albanese che vive in Italia e che ha fatto da interprete. Sono state molto disponibili a raccontare la loro storia, anche se il sesso per loro è un argomento tabù", spiega all'ANSA Valentina Stefanelli.
    Le immagini descrivono e raccontano quattro donne burnesh, molto diverse tra loro con storie e vite lontane. I loro volti sono molto espressivi, gli sguardi penetranti, fieri. Shkurtan, 81 anni, si è sentita uomo da sempre e non ricorda quando ha scelto di diventarlo; Diana Rakipi, 62 anni è stata la prima donna albanese a entrare in polizia; Vida Marku, 74 anni trascorsi a lavorare duramente, bevendo, fumando e dicendo parolacce come i maschi; Gero, 17 anni, cresciuta fin da piccola come un bambino e orgogliosa di rappresentare una antica tradizione. Sembrano uomini in tutto, nelle movenze, nell'aspetto, nel comportamento, nello status sociale. Non resta nulla della loro identità femminile soppressa prestando fede all'antico codice familiare conosciuto con il nome di "kanun".
    "Oggi l'Albania sta facendo tanti sforzi per avvicinarsi all'Europa. La situazione delle donne è migliorata a Tirana e nelle città, ma è una tradizione da testimoniare anche perché come dimostra il caso di Gero questa tradizione antica ha ancora un valore sociale e morale", sottolinea Valentina Stefanelli.
    (ANSA).
   

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