VENEZIA - Dall'origine all'originalità: è il filo conduttore che ha permesso quest'anno al Carnevale di Venezia di voltare finalmente le spalle al Covid, tornando ad essere uno degli appuntamenti più attesi in Laguna. Anche l'ultimo giorno della manifestazione, intitolata "Take your Time for the Original Signs" e firmata dal direttore artistico e scenografo del Teatro La Fenice Massimo Checchetto, ha confermato il successo di pubblico degli eventi, ma anche quello economico per la città, letteralmente presa d'assalto dai turisti. Un Carnevale che ha coinvolto la terraferma, con la sfilata dei carri allegorici per le vie di Mestre, e che in centro storico ha recuperato la magia degli anni più felici, proprio nei giorni in cui è scomparso il suo re-inventore, il regista Maurizio Scaparro. Soprattutto un evento che ha consentito alle strutture turistiche di tornare a respirare l'aria delle edizioni di maggior richiamo. E che ha premiato la scelta del Comune degli avvenimenti diffusi. Oggi non c'è il pienone di martedì e venerdì, che aveva costretto a istituire i sensi unici pedonali nelle calli attorno a Marco. "Non c'è l'assalto dei giorni scorsi - conferma il capo della Polizia municipale, Marco Agostini - e quindi non è necessario per ora creare sensi unici". Soddisfatti gli operatori turistici, dopo gli anni di magra del Covid. "Quest'anno - dice il direttore degli Albergatori veneziani, Claudio Scarpa - abbiamo avuto gli ultimi due weekend vicini al tutto esaurito, mentre il primo ha avuto un tasso di occupazione delle camere tra l'80 e il 90%."
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