(ANSA) - VENEZIA, 18 MAG - È uno dei simboli di Venezia,
ammirato e visitato da milioni di persone: Palazzo Ducale, però,
come tanti altri monumenti storici, è anche bisognoso di cure
per poter resistere al trascorrere dei secoli.
Per i lavori di restauro, senza imbragare la facciata e
nasconderla alla vista e all'obiettivo fotografico di veneziani
e turisti, la Pilosio di Tavagnacco, in provincia di Udine, ha
progettato e realizzato per l'occasione un sistema integrato che
non coprisse, come solitamente accade, l'intera facciata.
Grazie a dei piani di lavoro elettrici autosollevanti, i
tecnici restauratori di Lares hanno potuto operare in sicurezza
su centinaia di merli e guglie sulla sommità, sulle facciate che
danno sulla piazza e sul molo e sulle finestre gotiche del
sottotetto dello storico palazzo di Piazza San Marco. Un'impresa
resa possibile grazie all'ingegno dei tecnici dell'azienda
friulana, leader nel settore dei ponteggi, casseforme e
blindaggi per la costruzione e la manutenzione nel settore
dell'edilizia, delle infrastrutture e dello spettacolo.
Nello specifico, sono stati installati quattro ponteggi
elettrici autosollevanti che garantiscono un impatto visivo
ridotto, molto inferiore a strutture tradizionali. Ma non è
l'unico vantaggio, come ricorda anche Francesco Di Monaco,
Responsabile Commerciale Sistemi di Sollevamento Pilosio:
"dovendo lavorare in una città particolare come Venezia, con
fondamenta fragili, numerosi vincoli e in cui gli spostamenti
avvengono via acqua o a piedi, il ponteggio elettrico ha
permesso di diminuire il numero di elementi da trasportare.
Inoltre, permette una minore occupazione di spazi a terra, che è
data solamente dalle basi con gruppo motore, consentendo al
personale di salire e scendere con i propri attrezzi in maniera
veloce, sicura e senza sforzo".
Non solo, permettendo di regolare l'altezza al centimetro, dà
modo ai restauratori di raggiungere i punti su cui intervenire
senza dover lavorare in posizioni faticose. Tutto è stato
studiato nel dettaglio: ad esempio gli ancoraggi in acciaio inox
e speciali resine, sono ridotti al minimo nel numero e,
ovviamente, pensati per non danneggiare un manufatto artistico
delicato, ma in grado di resistere alle raffiche di vento
frequenti in città. O ancora, è stato disegnato ad hoc il piano
di calpestio in multistrato marino trattato antisdrucciolo, ben
più sicuro per gli operatori del comune metallo in un ambiente
ad alto tasso di umidità. (ANSA).
Restauro a basso impatto visivo per Palazzo Ducale a Venezia
Utilizzati ancoraggi ad hoc per resistere al vento