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La Natura e l'Uomo, un Museo racconta storia della Terra

A Padova, è la più grande collezione universitaria d'Europa

Redazione Ansa

 Una caverna di Alì' Babà per gli appassionati della scienza e della storia della Terra. E' il nuovo Museo della Natura e dell'Uomo, realizzato a Padova dall'Università del Bo, quattro collezioni riunite in un'unica sede museale, la più grande d'Europa per quanto riguarda le Università.
    Dieci anni di fase progettuale, due anni e mezo di lavori effettivi, la completa ristrutturazione di un edificio del '500, Palazzo Cavalli, giunto di fromte ai Giardini dell'Arena e alla celebre Cappella degli Scrovegni, il Museo è stato presentato oggi alla stampa e alle autorità cittadine, Da domani, sabato, aprirà al pubblico. Un gioiello nella già ricca proposta espositiva di cultura e scienza dell'Ateneo patavino, dopo l'Orto Botanico, sito Unesco, e il Museo della Storia della Medicina.
    Nasce dalla fusione delle straordinarie collezioni naturalistiche che sono state costruite per secoli da studiosi ed esploratori dell'Università di Padova, a fini di ricerca e didattica, ed è integratro da alcuni pezzi importanti frutto di scambi con altri Musei internazionali.
    L''allestimento, articolato in 38 sale, per complessivi 3.800 metri quadrati, più una sala per le mostre temporanee, riunisce in un unico percorso espositivo i preesistenti Musei universitari di Mineralogia, Geologia e Paleontologia, Antropologia e Zoologia, integrandoli in una narrazione coerente, arricchita da un affascinante apparato grafico, testuale e multimediale, a raccontare una storia planetaria dai suoi esordi, più di quattro miliardi di anni fa, fino ai giorni nostri. Soo oltre 4mila i pezzi esposti, quasi 200mila quelli custoditi in deposito.
    "Il visitatore - afferma la rettrice dell'Università, Daniela Mapelli, rettrice dell'Università, - verrà accompagnato lungo un cammino nell'icredibile, a tratti difficile, rapporto dell'uomo con la natura. In questo percorso si possono vederei reperti che risalgono a milioni di anni fa, ma non solo. E' stato pensato come un museo interattivo; oltre a poter osservare i reperti, vi sono moltissimi supporti multimediali, suoni, racconti, per coinvolgere il visitatore in una emozione, e su un tema che oggi va molto di moda: la biodiversità". (ANSA).
   

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