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La salute delle donne: hanno più malattie croniche, ma migliori stili di vita rispetto agli uomini

Una fotografia che emerge da un rapporto del Ministero

Due medici in una foto di archivio

Redazione Ansa

La salute femminile in Italia è gravata da diverse minacce, dalle malattie croniche al disagio psicologico che peraltro è aumentato dal 2021, allargando il gap già presente tra donne e uomini: si registrano 149,6 casi per 1.000 di una malattia cronica grave tra le donne (per gli uomini 144,75 per 1.000 - anno 2019), ma sono molte di più le donne con due o più malattie croniche (244,07 per 1.000 donne contro 170,39 per 1.000 uomini).

Tra le malattie croniche con una prevalenza nettamente più alta tra le donne figurano l'artrosi o l'artrite (190,52 per 1.000 donne e 101,52 per 1.000 uomini), l'osteoporosi quasi sei volte più frequente tra le donne (135,39 per 1.000 donne e 22,69 per 1.000 uomini) l'ansia cronica o depressione il doppio più frequenti (78,74 per 1.000 donne e 38,83 per 1.000 uomini) e l'Alzheimer o demenze senili il doppio più frequenti (13,04 per 1.000 donne e 6,56 per 1.000 uomini).

Sono alcuni dei dati che emergono dalla Relazione al Parlamento sulle azioni di promozione e di sostegno della Medicina di Genere, a cura del Ministero della Salute. L'indice che misura il benessere psicologico, nel 2021 decresce tra le donne, mettendo in evidenza un peggioramento nella salute mentale.

In positivo, le donne sembrano vincenti sul fronte degli stili di vita, infatti le differenze di genere sono marcate, con valori più elevati di mortalità evitabile tra gli uomini rispetto alle donne (21,7 per 10.000 abitanti contro 11,6).

In particolare, lo svantaggio maschile è soprattutto spiegato dalla componente "prevenibile", ossia quella maggiormente legata agli stili di vita (ad esempio, abuso di alcol, maggiore propensione a fumare, non adeguata alimentazione) e ai comportamenti più a rischio (eventi accidentali, attività lavorativa, ecc.).

Per la mortalità prevenibile il valore degli uomini è, infatti, pari a 14,9 per 10 mila, mentre per le donne è pari a 5,6, poco più di un terzo di quella maschile; per la mortalità trattabile il tasso per gli uomini è pari a 6,8 per 10 mila, quello delle donne pari a 6,0. E ancora, nel 2019 i decessi in Italia sono stati 637.448, di cui 332.397 donne e 305.051 uomini. In Italia, le malattie del sistema cardio-circolatorio e i tumori causano nel complesso, sia per le donne sia per gli uomini, circa i due terzi dei decessi totali.

Tuttavia, il contributo dei due principali gruppi di cause di mortalità è diverso nei due generi: nel 2019 per le donne le malattie del sistema cardio-circolatorio sono state la causa del 37,5% dei decessi e i tumori del 23,9%; per gli uomini i due gruppi di patologie hanno contribuito rispettivamente al 31,6% e al 32,4% dei decessi.

Infine, è importante notare che per l'Indice sulla parità di genere elaborato dall'EIGE (l'Istituto Europeo per l'Uguaglianza di Genere), l'Italia ha ottenuto nel 2021 un punteggio di 63,8 su 100, inferiore alla media europea di 4,2 punti. I punteggi dell'Indice di parità di genere dell'Italia sono inferiori a quelli della media europea in tutti i domini ad eccezione di quello della salute, nel quale il punteggio è 88,4 su 100 (11a posizione) e in particolare nel sotto-dominio dell'accesso ai servizi sanitari nel quale il punteggio dell'Italia nel 2021 risulta 98,6 su 100 (8a posizione).

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