(ANSA) - ROMA, 10 GEN - Sofia ha venti anni e vive con i suoi
genitori a Casablanca e nessuno in famiglia sa che aspetta un
figlio avuto fuori dal matrimonio. Questo il semplice plot del
film 'Sofia' di Meryem Benm'Barek, in esclusiva domani su Rai
Play e già vincitore a Cannes del premio a Un Certain Regard per
la migliore sceneggiatura.
Sofia (Maha Alemi) si deve infatti confrontare, in questa
difficile situazione, prima con la personalità della zia Leila
(Lubna Azabal) e poi con quella della cugina Lena (Sarah Perles)
svelta e disinvolta. Durante un pranzo di famiglia la ragazza ha
violenti crampi allo stomaco, Lena viene subito in suo soccorso
e la porta in ospedale dove, grazie alle sue conoscenze, riesce
a farla partorire anche se fuori dal matrimonio, quindi
illegalmente. Per Sofia però solo ventiquattro ore per fornire i
documenti del padre del bambino prima di far intervenire le
autorità.
"Quando ero adolescente, mia madre mi raccontò la storia
sconvolgente di una ragazza che era stata accolta dai miei nonni
- dice la regista Meryem Benm'Barek -. Aveva diciassette anni e
mia madre, che all'epoca era appena più grande di lei, una sera
scoprì per puro caso che la ragazza era incinta, vicina al
parto. Fu quindi necessario organizzare un matrimonio il più
rapidamente possibile. Queste storie sono piuttosto comuni in
Marocco - continua Meryem Benm'Barek - , dove è vietato avere
rapporti sessuali tra persone non sposate. Tutti hanno sentito
parlare o conoscono qualcuno che ha sofferto per il rifiuto
della gravidanza o per un bambino nato da genitori non sposati.
È una situazione destinata a complicarsi perché sia la madre che
il padre rischiano di essere perseguiti e condannati al carcere.
Di conseguenza, il matrimonio è l'unica soluzione possibile".
(ANSA).
Sofia, su Rai Play i diritti negati alle donne in Marocco
Già a Cannes, il film racconta la storia di una ragazza madre