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'Il corredo', un '700 napoletano di marchesi e donne in lotta

Torna Rinaldi, creatrice di Blanca da cui Rai1 ha tratto serie

'Il corredo', un '700 napoletano di marchesi e donne in lotta

Redazione Ansa

(di Laura Valentini) (ANSA) - ROMA, 17 MAR - PATRIZIA RINALDI, 'IL CORREDO' (PIEMME, PP 288, 18,90 EURO) - Un nobiluomo che teme una tara di famiglia e per questo diventa un predatore sessuale, una donna molto cattiva, già accusata di stregoneria nel suo paese natale, che gli procura giovanissime ragazze, una giovane bella e intelligente dal cognome (forse falso) altisonante. Nel nuovo romanzo di Patrizia Rinaldi, 'Il corredo', ci sono tutti gli ingredienti del feuilleton classico, ma la creatrice del bestseller 'Blanca', da cui Raiuno ha tratto una serie tv di successo, in realtà racconta molto di più di una vicenda di soprusi e riscatto nella Napoli di fine Settecento.
    Dove gli spunti di attualità sono vari, a cominciare dalla fuga della bella Altagracia Valiago da un marito violento o dall'accoglienza (posticcia) del nobiluomo a persone in fuga dalla povertà. Era risaputo infatti "che il Marchese Saverio Contardo de Vedina, proprietario della tenuta, non rifiutava asilo; la sua terra si era fortificata con l'aiuto di braccia straniere, che il Marchese accoglieva con benevolenza". Un Mercante si era messo al suo servizio e accompagnava "alla tenuta le genti che volevano un luogo sicuro dove poter campare". In realtà il Marchese non vuole fare beneficenza, non è un buon samaritano e la tenuta di Capa Guasta (o Testa malata) è la dimora dove i suoi avi si erano rifugiati dopo essere stati contagiati dal morbo che li ha fatti impazzire. Ora è divenuto il suo buen retiro, un piccolo feudo che è governato da Lauretana, fattucchiera incontrata durante un viaggio in Africa.
    È stata lei a convincerlo che l'unico modo per eludere la malattia fosse isolarsi e unirsi soltanto a vergini: proprio per questo motivo la tenuta è rinomata per l'accoglienza nei confronti di giovani donne che provengono da altre terre. Lì trova rifugio Altagracia Valiago, bellissima ragazza dal fascino gitano che arriva con documenti contraffatti alla corte di Saverio, ottenendo asilo. E' già brava a camuffare non solo l'identità, ma anche l'età: "aveva ventitré anni moltiplicati per dieci e nascosti nei falsi sedici" scrive Rinaldi. Di lei si innamora il Marchese scatenando così l'odio di Lauretana che diventa presto reciproco. Entrambe le donne arrivano a mettere le mani nei reciproci corredi, bauli colmi di tesori e insospettabili segreti taciuti per anni. Ed è quella la chiave del libro che reinvia al titolo. 'Il Corredo' nasce dopo la lettura di 'Doti nuziali a Napoli nel Settecento', la tesi di perfezionamento della professoressa Maria Franco in Storia Medioevale e Moderna, come spiega l'autrice in una nota. Per la donna napoletana nel Settecento il matrimonio era l'"unica possibilità e spazio esistenziale, per cui le regole che lo governavano erano, in ultima analisi, le regole che governavano la sua vita e segnavano i limiti della sua presenza nella società". La vecchia e dispotica Lauretana, che governa il piccolo feudo del Marchese con grande crudeltà, è esperta in arti mediche e si dedica all'anatomia, legge con piacere i tomi della biblioteca della tenuta; ma il suo destino è quello di essere, appunto, una fattucchiera e non certo un medico. Anche la moglie del Marchese, scelta da suo padre per la ricca dote, non potrà fare altro che consolarsi con il suo cicisbeo per la mancanza di attenzioni del marito, mentre Altagracia potrà forse riscattarsi da un destino legato solo ad un compagno ma a patto di calarsi nei panni di un uomo. (ANSA).
   

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